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Il 2024 è uno degli anni più piovosi dell’ultimo decennio in Liguria

Il 2024 è uno degli anni più piovosi dell’ultimo decennio in Liguria, nel corso del quale si sono verificate abbondanti precipitazioni soprattutto nelle scorse settimane. Le previsioni per i prossimi giorni sembrano confermare questa tendenza.

Guardando tutte le stazioni della rete Omirl, l’Osservatorio meteo idrologico della regione Liguria consultabile all’indirizzo https://omirl.regione.liguria.it che oggi conta 172 pluviometri, si osserva che il 2014, anno più piovoso nel nuovo millennio, la cumulata media annuale arrivò a 2203 mm; quest’anno a metà ottobre siamo già a 1617,85 mm, valore vicino ai 1836 mm registrati in tutto il 2019, e lontanissimo dai 790 mm complessivi rilevati nel siccitoso 2022. Nel 2024 siamo sopra la media climatologica annua del periodo 2003-2022, pari a 1239,10 mm, e già sopra a tutto il 2023, che si fermò a 1073,24 mm.

Come si evince dal grafico (IN ALLEGATO) si può notare che il 2024, a partire da febbraio, ha avuto precipitazioni sempre al di sopra della normalità climatica attesa nel periodo 2003-2022; in primavera le piogge hanno raggiunto i 900 mm medi, per salire a 1300 mm di fine settembre e superare adesso i 1600 mm. Da fine settembre la precipitazione media è rimasta superiore al valore massimo assoluto (linea rossa tratteggiata), che rappresenta il massimo valore della cumulata della precipitazione media giornaliera osservato nel periodo di riferimento (dal 2003 al 2022) per ciascuna giornata dell’anno. La parte in viola del grafico, invece, inizia dopo l’ultimo valore misurato disponibile e riporta i valori previsti per i successivi 15 giorni sulla base dei dati di ensemble del modello europeo ECMWF più recente. Come si vede, ancora altra pioggia in arrivo... 

Venendo alle singole località, non emerge sul dato giornaliero la piovosità del 2024. All’inizio di ottobre, infatti, sono stati misurati accumuli giornalieri elevati, in alcune zone tra i 250 mm e i 300 mm: la giornata più piovosa finora è stata martedì 8 ottobre, quando sono caduti 311,2 mm /24 h a Campo Ligure, 244 mm a Rossiglione; mercoledì 16 ottobre - con l’ultima fase perturbata prima di quella in arrivo - le cumulate giornaliere più significative sono state 174,4 mm a Sciarborasca e di 167,4 mm a Genova S.Ilario.

A livello di singola giornata, pur essendo quantitativi ragguardevoli, non reggono il confronto quanto piovuto lunedì 4 ottobre 2021, quando un temporale forte, organizzato e stazionario aveva interessato Rossiglione con 882,8 mm/24 h (erano stati 616 mm a Montenotte Inferiore, 462 mm a Urbe Vara Superiore e 413,6 mm a Sassello).

Non sono rare nell’ultimo decennio le cumulate giornaliere superiori ai 300 litri d’acqua per metro quadrato di terreno: si tratta quasi sempre di giornate autunnali o invernali (ad eccezione di martedì 16 giugno 2015, unico giorno a cavallo fra primavera ed estate). In grassetto, il massimo valore giornaliero annuale sopra i 300 mm misurato negli ultimi 10 anni.  

Anno

Giorno più piovoso

Centralina

Cumulata giornaliera

(mm)

2021

lunedì 4 ottobre

Rossiglione

882,8

Montenotte Inferiore

616

Urbe Vara Superiore

462

Sassello

413,6

2016

martedì 22 novembre

Fiorino

583

Prai (Campo Ligure)

455,2

Mele

403

Urbe Vara Superiore

392

2019

lunedì 21 ottobre

Campo Ligure

502,2

Prai

412,4

sabato 23 novembre

Piampaludo

420,6

Urbe Vara Superiore

411

2017

lunedì 11 dicembre

Cabanne di Rezzoaglio

469,8

Loco Carchelli

345,2

Giacopiane Diga

304,6

domenica 5 novembre

Urbe Vara Superiore

358,8

2020

venerdì 2 ottobre

Triora

408,6

Poggio Fearza

374,4

2014

giovedì 9 ottobre

Genova Geirato

385,4

Torriglia

374

Creto

366,2

2015

martedì 16 giugno

Fiorino

302,8

Impredicibilità e cambiamenti per il meteo del prossimo week end

Bisogna aspettare: per il fine settimana lo scenario meteorologico sul nord ovest italiano non è ancora ben inquadrato dalla modellistica e la situazione è fortemente impredicibile; ogni nuova uscita dei modelli cambia le precipitazioni tra Liguria e Costa Azzurra.

Nei prossimi giorni una massa di aria fredda in quota scenderà dal nord Atlantico verso l’Europa occidentale (tecnicamente si parla di "una struttura che si isolerà in un cut off") ma l'esatta traiettoria e la posizione in cui tale struttura andrà a collocarsi non sono prevedibili con precisione due-tre giorni prima. Una inevitabile approssimazione di parecchie decine di chilometri può fare tutta la differenza in termini di fenomeni sulla Liguria, perchè implica configurazioni dei venti completamente diverse (e di conseguenza anche delle precipitazioni e dei loro effetti al suolo).

I modelli ad alta risoluzione prevedono fino a 48 ore in avanti: pertanto, per conoscere le previsioni complete di un giorno, bisogna aspettare quello precedente. Oggi continua la ventilazione meridionale in risalita dal canale di Sicilia sul Tirreno, che convoglia aria calda e umida sul nord: persistono condizioni instabili senza fenomeni intensi attesi.

Nella giornata di domani, invece, si prevede l’innesco di una convergenza al largo delle coste di levante, che i venti in quota sembrano tendere a spingere vero le aree costiere nel pomeriggio-sera. Una situazione che verrà approfondita nell’aggiornamento previsionale di domani mattina, quando si faranno le valutazioni anche sulla giornata di venerdì... siamo consapevoli dell’attenzione per questo fine settimana, il meteo e le leggi della fisica un po’ meno: in questo scenario l’unica cosa ragionevole per inquadrare il weekend è aspettare.

Aria, analisi di un picco di particolato nel savonese e nel genovese

Negli ultimi giorni del mese di ottobre, in particolare venerdì 29 e sabato 30, in alcune zone del savonese e del genovese, le centraline di monitoraggio qualità dell'aria di Arpal hanno registrato un significativo aumento della presenza di particolato, legato all'intrusione/trasporto di aria dalla Pianura Padana.

Una situazione insolita che i tecnici dell'Unita' Operativa Stato Qualità dell'Aria di Arpal hanno analizzato producendo il documento allegato.

Con la Dirigente Elisabetta Trovatore abbiamo fatto un ulteriore approfondimento: QUI il video

centralina piccola

Earth Technology Expò, tutti gli interventi (e qualche video) di Arpal

Quella di giovedì 14 ottobre è stata una giornata piena di appuntamenti importanti per i tecnici Arpal presenti alla Fortezza da Basso di Firenze dove si sta svolgendo Earth Technology Expò, la rassegna delle applicazioni tecnologiche in corso e dell’innovazione previste e presenti nelle linee guida del Next Generation EU.
 
Ad aprire è stato Federico Grasso, della Comunicazione Arpal, che ha raccontato l’esperienza di Arpal e della rete di comunicazione e Informazione Snpa nell’incontro organizzato da PA Social, in cui si è evidenziata l’importanza di una “buona comunicazione” a supporto della Pubblica Amministrazione e delle imprese che devono affrontare la ripresa post pandemia e la sfida del Pnrr. I pilastri di Snpa sono monitoraggio, controllo, analisi e ricerca, e uno dei punti di forza é la produzione di dati - che devono essere comunicati in maniera opportuna a seconda dei diversi portatori di interesse. E proprio Copernicus, protagonista del pomeriggio, permette di avere dati accessibili, gratuiti, validati, omogenei e continui per tutti.
 
Dall’alto infatti, grazie a satelliti e radar, si possono studiare anche le evoluzioni delle condizioni atmosferiche: in questo senso, sempre al mattino, nell’ambito dell’incontro su “Tecnologie per il controllo e l’adattamento ai cambiamenti climatici e per la prevenzione dei rischi naturali”, Federica Martina, idrologo del Centro meteo Arpal, ha illustrato questa presentazione preparata con il contributo dei previsori meteo Antonio Iengo e Enrico Solazzo (presenti in sala), che illustra come i dati radar siano utilizzati proprio dalla nostra Agenzia nell’ambito di strumenti sperimentali per la fase di previsione e monitoraggio meteo-idrologico. Qui è possibile assistere alla registrazione della mattina.
 
Nel pomeriggio, invece, si è parlato di una sfida affascinante, quella di Copernicus, il programma europeo di Earth Observation che rappresenta, oggi, la sintesi più avanzata tra innovazione tecnologica, stato delle conoscenze ed operatività informativa in questo ambito cruciale per il futuro dell’Europa. Qui è possibile assistere alla registrazione del pomeriggio.
 
Il Direttore Generale Arpal Carlo Emanuele Pepe ne ha sottolineato l’importanza rilevando anche i passi avanti fatti da molte agenzie, negli ultimi anni, sotto il profilo tecnologico e dell’utilizzo di mezzi innovativi (altro esempio i droni, strumento di monitoraggio adottato anche da Arpal).
 
Copernicus coniuga modellistica, reti osservative a terra e lo sguardo dallo spazio. Proprio dallo spazio si può vedere anche il mare: Stefania Magrì, modellista Arpal, ha raccontato a ETE gli studi in corso sulla torbidità delle acqua marine, e svolti proprio per tutelare l’ecosistema costiero.
 
Sempre all'interno di ETE Monica Solimano e Matteo Orecchia, del settore geologia Arpal, partecipano a un importante momento formativo, organizzato da Ispra in collaborazione con Consiglio Nazionale dei Geologi e Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Lo studio dei movimenti franosi passa, infatti, da un attento monitoraggio dei versanti ed è stato proprio questo il tema degli incontri che proseguono anche venerdì 15.
 
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Arpal a Firenze per Earth Technology Expò: ecco tutti gli appuntamenti

Da mercoledì 13 a sabato 16 ottobre la Fortezza da Basso di Firenze ospita “Earth Technology Expò”, una rassegna delle applicazioni tecnologiche in corso e dell’innovazione previste e presenti nelle linee guida del Next Generation EU.

In un momento così importante, sotto diversi profili, per il paese, saranno in mostra le tecnologie studiate per migliorare la qualità della vita delle persone, dell’ambiente e delle città, per la sorveglianza dallo spazio del territorio, per la conoscenza e il monitoraggio dell’aria, del suolo e sottosuolo, del mare, delle acque e degli ambienti urbani ed extraurbani.

Il riferimento all’”occhio” dello spazio sul territorio riporta, immediatamente, a Copernicus, il programma europeo di Earth Observation che rappresenta,oggi, la sintesi più avanzata tra innovazione tecnologica, stato delle conoscenze ed operatività informativa in questo ambito cruciale per il futuro dell’Europa.

E proprio di Copernicus si parlerà giovedì 14, a partire dalle 14.30, in un incontro che lo lega a doppio filo con l’utilizzo da parte del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (SNPA). Si parlerà, infatti, dei Relay italiani, ovvero di tutti gli stakeholders nazionali e locali che hanno promosso e promuovono il programma Copernicus.

L’incontro, moderato da Michele Munafò, Responsabile del Servizio per SNPA vedrà saluti introduttivi di assoluto prestigio: interverranno infatti il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolarni, il Capo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile Fabrizio Curcio e il Direttore Generale di Arpal Carlo Emanuele Pepe che ha sempre creduto nell’importanza del progetto Copernicus (nel febbraio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia Covid-19, Arpal ospitò una giornata sperimentale di formazione e approfondimento organizzata insieme alla “Copernicus Academy”). Durante questo incontro, negli approfondimenti tecnici, Stefania Magrì, che si occupa di modellistica all’interno dell’Agenzia, affronterà il tema della torbidità del mare vista…dallo spazio nell’ambito del focus sulla gestione dell’ambiente marino costiero.

Ma la presenza di Arpal a ETE non finisce qui; l’Agenzia ligure sarà protagonista in altri due momenti, entrambi alla mattina di giovedì 14:

·        Federico Grasso della Direzione Generale porterà nella sala dell’Arsenale l’esperienza comunicativa di Arpal e del Sistema a “La nuova comunicazione e la rivoluzione digitale. La prima infrastruttura per PA e imprese alla sfida del PNRR e della ripresa”, organizzato da PA Social. 

·        Federica Martina, del Centro Funzionale Meteo Idrologico, illustrerà "l'utilizzo di dati radar in nuovi strumenti sperimentali a supporto della fase di previsione e monitoraggio", nell’ambito dell’incontro su “Tecnologie per il controllo e l’adattamento ai cambiamenti climatici e per la prevenzione dei rischi naturali”

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  • Ecco l'app Li.Bi.Oss: per essere aggiornati e migliorare le conoscenze sulla biodiversità in Liguria
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