terre e rocce da scavo
In ottemperanza al DM 161/2012, COCIV ha presentato il Piano di Utilizzo dei materiali da scavo che individua i siti di produzione e di destinazione delle terre e rocce da scavo con l’indicazione dei relativi volumi, nonché le risultanze della caratterizzazione ambientale eseguita sui materiali in fase progettuale e l’individuazione dei percorsi previsti per il trasporto degli stessi.
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha approvato il Piano di Utilizzo relativo ai lotti 1 e 2 dell’opera con Provvedimento prot. DVA-013-0024380 del 24/10/2013; a seguito di aggiornamenti del Piano di Utilizzo sono stati emanati i Provvedimenti prot. DVA-2014-0038413 del 20/11/2014 e prot. DVA-DEC-2015-325 del 16/09/2015 (quest’ultimo riferito anche ai lotti 3, 4 e 5).
I documenti connessi al Piano di Utilizzo e alle determinazioni ministeriali sono reperibili sul sito del Ministero dell’Ambiente http://www.va.minambiente.it/it-IT.
ARPAL svolge l’attività di controllo sui materiali da scavo generati dall’opera effettuando, come prevede la normativa vigente (DM 161/2012 e D.Lgs 152/2006), sopralluoghi sui siti di produzione e di destinazione delle terre e rocce da scavo, prelievo di campioni e analisi chimiche per la verifica dei requisiti di qualità ambientale; in particolare viene verificato che il contenuto di sostanze inquinanti sia inferiore ai limiti di legge (Concentrazioni Soglia di Contaminazione - CSC di cui alle colonne A e B Tabella 1 allegato 5, al Titolo V Parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006 e ss.mm.ii.), con riferimento alla specifica destinazione d'uso urbanistica.
PRECISAZIONI RELATIVE ALLE ANALISI E ALLA RESTITUZIONE DEI RISULTATI
L’all.4 del D.M. 161/2012 prevede che i campioni siano preparati e i relativi risultati analitici espressi come da seguente procedura:
“I campioni da portare in laboratorio o da destinare ad analisi in campo dovranno essere privi della frazione maggiore di 2 cm (da scartare in campo) e le determinazioni analitiche in laboratorio dovranno essere condotte sull'aliquota di granulometria inferiore a 2 mm. La concentrazione del campione dovrà essere determinata riferendosi alla totalità dei materiali secchi, comprensiva anche dello scheletro campionato (frazione compresa tra 2 cm e 2 mm)”.
Tale procedimento è in grado di assicurare l’assenza di contaminazioni antropiche nei terreni, e quindi garantire, in termini di legge, che i materiali siano esenti da sostanze pericolose legate ad attività umane.
Nel caso di sostanze naturalmente presenti nelle rocce (come l’amianto e i metalli) ARPAL ritiene che non abbia senso compiuto parlare di una granulometria (e quindi di scheletro) in quanto questa viene creata in modo artificioso a seconda della modalità di disgregazione della roccia durante lo scavo. In questi casi, pertanto, l’Agenzia ha ritenuto di esprimere nel rapporto di prova la concentrazione della sostanza in termini di contenuto totale, senza riferirla allo scheletro (frazione compresa tra 2 cm e 2 mm), fornendo, in assoluto, il risultato più cautelativo ottenibile. Tale approccio è ritenuto altresì il più idoneo a consentire valutazioni e approfondimenti di natura tecnico-scientifica, ed è quindi stato adottato da ARPAL, al di là della valutazione della conformità alle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) che viene svolta così come prevede il DM 161/2012, ossia riferendo la concentrazione determinata sulla frazione inferiore a 2 mm alla totalità dei materiali, comprensiva anche dello scheletro.
Sulla base della stessa logica, per l’amianto naturale è stato messo a punto nell’ambito del Gruppo di Lavoro Tecnico per l’Amianto, un protocollo condiviso tra ARPA Piemonte e ARPA Liguria, trasmesso agli Enti, che prevede la macinazione totale del campione prima della successiva determinazione analitica.
La posizione di ARPAL su tale problematica è stata rappresentata in tutte le sedi opportune, anche attraverso note formali agli atti di Agenzia.
SINTESI ATTIVITA’ SVOLTA
L’attività in campo di ARPAL è iniziata nel mese di maggio 2014 a seguito della nota prot. PM/AP/AO/GP/pm/00950/14 con la quale COCIV comunicava all’Agenzia di aver dato inizio alla gestione dei materiali da scavo secondo il Piano di Utilizzo approvato, ed è riportata integralmente nelle relazioni trimestrali/annuali.
L’attività svolta dall’Agenzia nel corso dell’anno 2017 in materia di terre e rocce da scavo viene illustrata nel dettaglio nella relazione annuale. Tale relazione conterrà anche tutti i verbali di sopralluogo e i rapporti di prova delle determinazioni analitiche svolte. Nel seguito si riporta una breve sintesi di quanto svolto nel corso del secondo trimestre dell’anno 2017.
Le attività dell’Agenzia in relazione alla corretta attuazione del PdU sono articolate in due filoni operativamente distinti ma tra loro in relazione controllo sui cantieri di produzione dei materiali da scavo e controllo sui siti di destinazione dei materiali da scavo prodotti dall’opera e gestiti come sottoprodotto.
Le specifiche attività svolte nei due filoni vengono riportate nelle sezioni seguenti
Attività di controllo sui cantieri di produzione dei materiali da scavo,
Sono svolti sopralluoghi sui cantieri in attività al fine di verificare che le modalità di gestione delle terre e rocce da scavo siano conformi al PdU approvato.
Nel corso dei sopralluoghi è stata presa visione delle lavorazioni, dei depositi e delle modalità di gestione delle terre e rocce. Il prelievo di campioni di controllo, ha inoltre permesso di verificare la sussistenza dei requisiti di qualità ambientale dei sottoprodotti in relazione al rispetto dei limiti di riferimento per il sito di produzione e per il sito di destinazione dei materiali (colonna A o B della Tabella 1 dell’Allegato 5 alla Parte IV del D.Lgs 152/2006).
Sono state svolte cinque ispezioni sui seguenti cantieri di produzione dei materiali:
1. AD91 – Galleria Vecchie Fornaci;
2. COL2 – Cantiere Operativo Fegino;
3. COL3 – Cantiere Operativo Polcevera;
4. CSL2 – Cantiere di Servizio di Cravasco;
5. GNSB – galleria della viabilità Borzoli – Erzelli – Chiaravagna.
Nel corso delle ispezioni sono stati prelevati 4 campioni di terre e rocce da scavo per le determinazioni analitiche previste dal DM 161/2012 e dal PdU. In particolare, sono stati determinati i seguenti parametri: aspetto, granulometria, metalli (As, Cd, Co, Cr tot., Ni, Pb, Cu, V, Zn, Cr VI, Hg), Idrocarburi C>12 e amianto.
Cantiere |
Data Sopralluogo |
Campione |
Codice campione |
Rapporto di Prova |
Conformità (Colonna A o B di Tabella 1, Allegato 5, Parte III del D.Lgs. 152/06) |
CSL2 |
19/04/17 |
- |
- |
- |
- |
COL2 |
02/05/17 |
COL2 rifiuti 02/05/17 |
10464 |
20170012915 |
Amianto assente |
COL2 |
02/05/17 |
COL2 terre rocce 02/05/17 |
10483 |
20170013779 |
Col. A |
CSL2 |
10/05/17 |
CSL2 – pk1+310,80 |
11433 |
20170013780 |
Col. B |
AD91 |
24/05/17 |
AD91 – pk0+259 |
12844 |
20170017721 |
Col. A |
GNSB |
24/05/17 |
- |
- |
- |
- |
COL3 |
07/06/17 |
- |
- |
- |
- |
I campioni prelevati sono risultati conformi ai limiti riportati nella Tab.1, All. 5 del D.Lgs. 152/2006; non è stata rilevata presenza di amianto, ad eccezione del campione prelevato presso il cantiere COL2 in data 02/05/2017 per il quale è stata riscontrata presenza di crisotilo ma in concentrazione inferiore al limite di rilevabilità, pari a 120 mg/kg.
Come già evidenziato nel corso della relazione relativa alle attività svolte nel primo trimestre 2017, a causa di ritardi negli iter autorizzativi di alcuni siti di destinazione in Regione Liguria, COCIV ha gestito parte dei materiali da scavo prodotti nei cantieri di Fegino COL2 e di Polcevera COL3 in regime di rifiuti non pericolosi, classificati con codice CER 170504.
In particolare, alle date dei sopralluoghi ARPAL, dal 09/03/17 al 05/06/17 risultavano gestite come rifiuto circa 88718 t di terre e rocce scavate presso COL3 e inviate presso il sito di Cascina Bettole, Romentino (NO) con CER 170504.
Per quanto attiene il cantiere COL2, dal sopralluogo ARPAL del 05/07/2017, risultavano gestite come rifiuto circa 77000 t inviate presso il sito Cascina Bettole, 11500 t inviate presso il sito di Ecodero SrL, Stradella (PV) e 6500 t presso il sito EcoSavona in loc. Boscaccio a Vado Ligure (SV).
I quantitativi riportati sono stati stimati da COCIV sulla base del peso presunto dei mezzi in partenza e andranno poi confermati mediante la quarta copia dei formulari di trasporto.
Nel cantiere COL2, ARPAL ha effettuato un campione nel materiale gestito come rifiuto per la verifica dell’amianto, il quale è risultato assente (Tabella 1, campione 10464 prelevato in data 02/05/17).
Attività di controllo sui siti di destinazione dei materiali da scavo prodotti dall’opera,
Vengono svolti sopralluoghi presso le aree di abbancamento e prelievo di campioni di controllo con le modalità previste dall’All. 8 del DM 161/2012.
Nel corso del secondo trimestre 2017, sono stati svolti due sopralluoghi presso siti di destinazione in Provincia di Genova; in particolare sono stati controllati i seguenti siti:
• Cava Acquafredda di Cava Acquafredda Srl a Castiglione Chiavarese (GE);
• Ex Colisa di Sviluppo Genova Spa a Genova (GE).
In particolare, il sopralluogo presso il sito Ex Colisa è stato finalizzato a concludere le indagini svolte ai sensi del DM 161/2012 con il prelievo dei campioni rappresentativi dello strato superficiale dell’ultimo riempimento terminato in data 22/03/2017.
Nel corso dei sopralluoghi sono stati prelevati 7 campioni, per i quali è stato determinato il profilo di parametri completo previsto dal DM 161/2012 (Tab. 4.1, Allegato 4): aspetto, granulometria, metalli (As, Cd, Co, Cr tot., Ni, Pb, Cu, V, Zn, Cr VI, Hg), Idrocarburi C>12, Amianto, IPA e BTEXS. I campioni prelevati risultano ad oggi in fase di analisi.
Sito |
Data Sopralluogo |
Campione |
Codice campione |
Rapporto di Prova |
Conformità (Colonna A o B di Tabella 1, Allegato 5, Parte III del D.Lgs. 152/06) |
Cava Acquafredda |
04/04/17 |
A (base) B (base) |
7819 7820 |
Analisi in corso |
- |
Area Ex Colisa |
03/05/17 |
E1 sup E2 sup E3 sup E4 sup E5 sup |
10671 10672 10673 10674 10675 |
Analisi in corso |
- |