Giornata mondiale delle Zone Umide: le specificità del territorio ligure
Il 2 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day), dedicata lagune, stagni, laghi, paludi, risorgive; un appuntamento che, dallo scorso anno, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Lo slogan di questa edizione è “Value, Manage, Restore, Love Wetlands”: riconoscerne il valore, proteggerle e gestirle adeguatamente, ripristinarle laddove le abbiamo distrutte, e imparare ad amarle per la loro bellezza e la loro importanza, a partire dalla loro incredibile biodiversità.
La Liguria ha una morfologia particolare in cui, in principali sistemi umidi, si trovano in corrispondenza delle due più estese pianure, quella del Centa a ponente e quella del Magra a levante.
Il territorio, anche per via della progressiva urbanizzazione, è però, mutato, riducendo notevolmente l'estensione degli ambienti umidi originali; recentemente sono state effettuate rinaturalizzazioni di siti produttivi abbandonati (cave di sabbia o argilla) che hanno permesso un incremento di questi ambienti ricompresi in aree tutelate dalla rete Natura20000.
La già citata particolarità morfologica della regione offre, comunque, la possibilità di avere zone umide in montagna, come nei comprensori di Beigua e Aveto, dove particolari condizioni climatiche e morfologiche permettono tutt'oggi la sopravvivenza di veri e propri relitti glaciali.
Arpal, nell'ambito delle attività svolte dall'Osservatorio ligure della biodiversità (Li.Bi.Oss), partecipando al Pan Mediterranean Wetland Inventory promosso da ISPRA ha realizzato un primo inventario delle zone umide liguri consultabile online nel sistema cartografico regionale e in costante aggiornamento.