Mareggiata in Liguria, il fenomeno analizzato dai tecnici Arpal
Ecco un'analisi, curata da Luca Onorato, climatologo del Centro Funzionale Meteo Idrologico Arpal, della mareggiata che ha interessato in questi giorni le coste della Liguria.
L’intensa mareggiata che ha interessato le coste della Liguria è legata a una configurazione di libeccio, associata a venti molto intensi sul Golfo; dapprima ha interessato il Levante e le zone al largo con un primo, veloce passaggio frontale, nella notte tra il 16 e 17 gennaio legato a un profondo minimo di pressione (995 hPa) che si è formato proprio sul Golfo. Una situazione che generato un rapido aumento del moto ondoso tra martedì e mercoledì provocato dai venti di Libeccio.
Il secondo passaggio frontale, dal pomeriggio del 17 gennaio, era invece legato alla formazione di un minimo ancora più profondo (985 hPa ) che ha generato una burrasca da libeccio al largo. Questa ha prodotto un’onda più lunga, ‘quasi oceanica’ (con altezza significativa di quasi 4 metri e un periodo di 11-12 secondi) con uno “swell” lungo e potente, simile a quella che si verificò l’1 e il 2 gennaio 2010 e che provocò danni lungo le coste del centro levante.
In quel caso si sommarono condizioni di mare agitato o molto agitato con un’onda lunga e un’alta marea rinforzata da un effetto 'surcote o storm surge', legato un minimo di pressione che stazionava sul Golfo. Il calo della pressione, infatti, rende l’aria più leggera sotto il minimo e, quindi, alza il livello del mare anche oltre mezzo metro, favorendo un maggior impatto e penetrazione dell’onda in costa.
Il minimo di pressione che si è posizionato tra la Costa Azzurra e il Nord Italia, è risultato caratterizzato da venti più intensi legati al Libeccio e Maestrale al largo, soprattutto durante il secondo passaggio frontale del 17 gennaio. Questo minimo ha prodotto sull’area di Fetch (ovvero la zona di mare su cui insiste il vento e si alza l’onda) condizioni di mare agitato o localmente molto agitato, che uscendo da questa zona su cui il insiste il vento, ha provocato un’onda progressivamente più allungata nel suo movimento verso Est. Nel Golfo Ligure sono stati raggiunti i 12 secondi di periodo restando, peraltro, sempre alta (altezza significativa a Capo Mele il 18 gennaio di 3.5 metri, altezza massima di 5.8 metri mentre, al largo della Spezia l’onda significativa registrata dalla boa ondametrica Ispra è stata di quasi 4 metri). Numeri che segnalano come la mareggiata di questi giorni sia stata energeticamente molto potente.
Altre foto, realizzate sempre da Luca Onorato, saranno pubblicate sui social d'Agenzia e nella prossima rubrica settimanale.