News - Capitaneria di Porto e Arpal
20/05/2014 - Grandi Navi Veloci e Moby partecipano al
MONITORAGGIO SPERIMENTALE SUI TRAGHETTI
Capitaneria di Porto e Arpal studiano gli impatti sull’aria
Chiunque passi sulla sopraelevata di Genova in un tramonto estivo conosce il problema: traghetti fermi in porto, dai camini delle navi sbuffi più o meno densi e persistenti, che vanno diffondendosi in aria sospinti dalle correnti. Come riuscire a limitare l’impatto delle navi sulla qualità dell’aria?
Se lo è chiesto la Capitaneria del Porto di Genova, da sempre attenta alle tematiche ambientali connesse alla navigazione, che già da diversi mesi ha coinvolto Arpal e alcune compagnie per cercare di approfondire le conoscenze su un aspetto, per molti versi, non completamente regolamentato dalla normativa di settore.
Se è vero che ci sono precise regole sulla tipologia di carburante da utilizzare in mare e in porto, solo in parte esistono norme sui limiti di riferimento per quanto riguarda le emissioni di sostanze e relative concentrazioni dai fumaioli delle navi.
«Non è solo un forte impegno preso nei confronti dei vari Comitati di quartiere, che si sono rivolti alla Capitaneria di porto per segnalare la problematica delle emissioni in atmosfera delle navi traghetto – ha evidenziato l’Amm. Melone, Comandante della Capitaneria di porto – ma anche e soprattutto un’iniziativa che la Guardia Costiera ha da sempre fatto propria, quella che ci vede coinvolti, insieme all’ARPAL, nell’attività di verifica del rispetto dell’attuale normativa sui combustibili e di ricerca delle migliori strategie per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente marittimo-portuale.»