News - Terzo valico: precisazione su analisi terre e rocce da scavo
Arpa Liguria e Piemonte hanno richiesto di svolgere le analisi sull’amianto secondo un approccio tecnicamente rigoroso, a corretta interpretazione della norma.
Un approccio che non sottostima la presenza di amianto nella roccia scavata.
Nel caso di lavori come nel cantiere di Cravasco, la presenza di inquinanti naturali in roccia è di per sé omogenea, e la "diluizione" normalmente applicabile nell’analisi dei materiali di escavazione porterebbe a una loro grande sottostima.
Le Arpa ritengono che non debba essere effettuata questa "diluizione".
Arpal, a supporto di Asl3, sta seguendo i lavori di scavo anche all’interno della galleria di Cravasco.
Erano stati sospesi in autotutela da Cociv, e ora sono in una fase sperimentale per verificare l’efficacia delle soluzioni impiantistiche adottate per ridurre il rischio amianto in ambienti di lavoro.
Cociv ha annunziato che, indipendentemente dagli approcci analitici, tutto il materiale scavato nella fase sperimentale, e ancor di più fino ai prossimi 90 metri di fronte, sarà smaltito come rifiuto pericoloso.
Negli ambienti di vita, cioè all’esterno del cantiere, Arpal ha sempre misurato valori inferiori a 1 fibra/litro, limite indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Arpal continua le operazioni di analisi, monitoraggio e controllo.