A caccia di specie aliene nei porti di Genova e La Spezia
Proseguono i monitoraggi previsti dalla Strategia marina, la direttiva quadro europea per l’ambiente marino basata su un approccio integrato, pilastro ambientale della politica marittima dell’Unione Europea.
L'obiettivo è quello di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale delle acque marine: un traguardo da verificare monitorando diversi aspetti, declinati in nove moduli operativi.
In questi giorni i tecnici del Centro Mare Arpal stanno ricercando specie aliene a Genova e La Spezia, all'interno delle banchine portuali: un ambiente fortemente antropizzato con caratteristiche operative difficoltose. Le acque di zavorra delle navi, provenienti da mari anche lontanissimi, rappresentano proprio un possibile veicolo di ingresso delle specie aliene.
Per portare avanti questa particolare attività, che ricade nel modulo 3 della Strategia Marina, gli operatori Arpal operano in collaborazione con i Carabinieri del nucleo subacqueo di Voltri e con i ricercatori del Distav dell’Università di Genova.
Due volte l’anno, in primavera e in autunno, vengono scelte, fotografate e “passate al setaccio” alcune parti di banchina, sia in superficie sia in profondità, al fine di recuperare tutte le specie presenti in tale habitat, grattandone la superficie verticale.
Nei giorni scorsi è toccato alle banchine del Porto Petroli, mentre venerdì 4 maggio sarà la volta della diga spezzina, nel tratto antistante gli allevamenti di mitili.
A Genova quest'anno si sta verificando la presenza di Sabella spallanzanii, e Branchiomma luctuosum, vermi spirografi nostrani e alieni, mentre nel 2016 è stato filmato un Melibe viridis, un nudibranco piuttosto raro (ripreso in questo video): si tratta di una specie di lumaca, un mollusco ancora non molto diffuso nel nostro mare.
Vedremo nei prossimi giorni se anche il 2018 porterà qualche novità.