Aliem - domani il via in Corsica
La presenza in area Mediterranea di specie esotiche invasive (Ias - specie aliene invasive) sta diventando sempre più importante, anche per gli oggettivi impatti arrecati alla biodiversità indigena.
Un fenomeno in continua espansione grazie alla "globalizzazione" di merci e persone, che favorisce l'ingresso nelle nostre aree di Ias senza che ci siano barriere di alcun tipo in grado di fermarle. Ad acuire le problematiche, finora, anche la quasi totale assenza di forme di collaborazione transfrontaliere, a partire dalla segnalazione di una minaccia potenziale fino allo scambio d’informazioni per la prevenzione e la lotta.
Per ovviare a tale inconveniente l’Unione Europea ha, dunque, approvato il progetto Aliem, nel quale Arpal è parte attiva. Aliem è l’acronimo dal francese di “azione per limitare il rischio di diffusione delle specie esotiche invasive nel Mediterraneo”.
Il progetto è rivolto ai soggetti che hanno ruoli decisionali, siano essi privati o pubblici , ma anche a ricercatori, professionisti e, in generale, alla popolazione. Capofila di Aliem è l’Office Environnemental del la Corse - OEC ; gli altri soggetti coinvolti, oltre ad Arpal, sono l’Università degli Studi di Firenze, il Département du Var, Conservatoire botanique national méditerranéen de Porquerolles, la Provincia di Livorno, l'Università degli Studi di Sassari, l’Università degli Studi di Genova e ARPA Sardegna.
Ma in cosa consiste Aliem? L’obiettivo è quello di creare una rete interistituzionale e scientifica transfrontaliera per la prevenzione, l'anticipazione e la gestione integrata dei rischi derivanti dalla diffusione delle specie esotiche invasive. E’ prevista anche la strutturazione di un osservatorio transfrontaliero per la fauna e flora e l’utilizzo massiccio di strumenti di comunicazione, compresa una piattaforma web dedicata, che aiuteranno anche i cittadini a comprendere meglio la situazione.
A supportare Aliem anche un accordo di collaborazione tra le istituzioni, siglato prima dell’inizio del progetto, e che garantirà la continuità nel tempo della rete transfrontaliera e degli strumenti sviluppati. Questo accordo stabilisce il quadro degli elementi comuni in gioco, assicura la coerenza delle azioni e permette una ricaduta sui cinque territori regionali.
Per la Liguria punto di partenza imprescindibile sarà Li.Bi.Oss., l'Osservatorio Ligure sulla Biodiversità, una vera e propria miniera di dati in continua espansione. Arpal lo presenterà ai colleghi del progetto domani e venerdì a Corte, in Corsica, durante il meeting di partenza del progetto. Nella due giorni verranno concordate attività, azioni e scadenze da rispettare per arrivare ad una vera e propria "allerta invasore" sulle specie aliene invasive nell'area del nord mediterraneo occidentale.