Approfondimento sul tema Covid-19 e pipistrelli
Venerdì, 03 Aprile 2020
La biodiversità di piante e animali è uno degli argomenti di cui si occupa l'Agenzia, che gestisce l'Osservatorio Ligure della Biodiversità. All'interno di Libioss sono raccolti i dati relativi alla Liguria, e fra le varie specie compaiono anche diversi tipi di pipistrelli.
A tal proposito, riprendiamo quanto comunica Ispra, a proposito della relazione tra pipistrelli e il rischio Covid-19, in una nota diffusa da poco.
Il nome coronavirus deriva dalla presenza di strutture superficiali acuminate dotate di glicoproteine "spike" (i raggi della corona da cui deriva il nome) che si legano ai recettori cellulari dell’ospite. Le glicoproteine di superficie dei coronavirus SARS-like presenti nei pipistrelli non hanno la capacità di legarsi efficacemente ai recettori posti sulla superficie delle cellule umane. Non è plausibile pensare a un passaggio diretto pipistrello-uomo; con ogni probabilità è servito uno“spillover zoonotico”, avvenuto attraverso un’altra specie: maggior indiziato il pangolino, animale ampiamente utilizzato nella cucina e nella farmacopea cinese.
La pandemia in corso sottolinea quindi come il traffico e il consumo di animali selvatici in Cina come in altre regioni del mondo, oltre a rappresentare una grave minaccia per la biodiversità, determinano rischi significativi di spillover zoonotici ed andrebbero pertanto urgentemente combattuti. Nessun coronavirus potenzialmente dannoso per l’uomo è stato isolato in Italia o in Europa e la prossimità di pipistrelli all’uomo, come ad esempio quella che si realizza in presenza di colonie di questi mammiferi in aree abitate, non pone rischi di trasmissione di SARS-CoV-2.
I pipistrelli italiani svolgono un importantissimo servizio ecosistemico sopprimendo insetti effettivamente o potenzialmente nocivi alla salute umana (come le zanzare), ai coltivi e ai boschi. La presenza di pipistrelli anche in prossimità di aree abitate costituisce un elemento positivo e non deve causare preoccupazione.
I pipistrelli italiani e i loro rifugi sono strettamente tutelati dalla legge del nostro Paese e dalle norme comunitarie, che ne vietano, tra l’altro, l’uccisione, l’alterazione o la distruzione dei siti in cui essi sostano, si riproducono o svernano. L’Italia si è impegnata sul piano internazionale nella tutela di questi animali, minacciati dalla scomparsa o dall’alterazione dei loro habitat così come dallo sviluppo di infrastrutture e diffusione di pesticidi, aderendo alla convenzione UNEP denominata EUROBATS con legge n. 104 del 2005.
QUI la nota completa pubblicata da Ispra