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Arpal monitora e identifica le specie microbiche antibiotico resistenti presenti nell’ambiente

Venerdì, 17 Maggio 2024

Un antibiotico è una sostanza chimica, naturale o di sintesi, in grado di eliminare i batteri o limitarne la crescita, contrastando così le malattie infettive. 

Quando però l’assunzione di antibiotici è incontrollata la conseguenza principale è l’insorgenza di batteri antibiotico resistenti. E’ ormai riconosciuta  a livello mondiale che le infezioni antibioticoresistenti stanno assumendo  livelli  di grande  preoccupazione  per la  sanità pubblica Sono davvero tanti i batteri resistenti, metaboliti di antibiotici e residui di medicinali che finiscono anche nelle acque reflue urbane e negli impianti di depurazione delle acque.

Se è vero che la Resistenza Anti-Microbica ha origini naturali, è vero anche che la molteplicità e la diversità dei geni di resistenza e di batteri resistenti presenti nell’ambiente hanno una causa antropica. Basti pensare al largo uso degli antibiotici in campo veterinario, per esempio negli allevamenti intensivi, che è sempre stato considerato dall’OMS una prassi pericolosa e degna di attenzione.

La  Water based epidemiology,  cioè  l’epidemiologia   basata  sul  monitoraggio  delle  acque  reflue, quale indicatore massivo  di circolazione in ambiente  di patogeni  è  una   scienza  abbastanza  giovane,  che è  riconosciuta  in ambito  scientifico  di grande  validità   in ambito  di prevenzione e l’Unione Europea  ne ha fatto ricorso  durante la pandemia di SARS COV 2  emanando  degli atti  impositivi a tutti gli  Stati  membri sull’avvio di un sistema di sorveglianza in tal senso  .

E’ per  questo  che  il  monitoraggio  sia delle acque superficiali che primariamente  di quelle reflue per individuare la presenza di antibiotici, microrganismi resistenti e geni di resistenza , al fine di aumentare le conoscenze disponibili sulla loro diffusione e implementare le strategie per prevenirla è  una  delle  attività  rientranti  fra gli obiettivi   prioritari  del  Piano  Nazionale  sul contrasto all’antibioticoresistenza  dei prossimi  5 anni emanato  dal Ministero della Salute e  recepito  a livello  regionale   a dicembre  2023.

Tale piano regionale  individua in Arpal il soggetto che monitora il territorio con la ricerca e la successiva identificazione delle specie microbiche antibiotico resistenti presenti nell’ambiente.

Grazie anche al nuovo laboratorio di biologia molecolare, avviato  dal 2020  in piena pandemia, l’agenzia ligure è in grado infatti di svolgere anche sequenziamenti genici, come richiesto dall’Istituto superiore di Sanità e in collaborazione  con l’Università di Genova  ha  attivato anche dottorati di ricerca presso i laboratori Arpal di Genova per la messa  a punto del metodo che sarà esteso a livello nazionale, al momento  ancora in forma sperimentale  .

Dal 2025 il protocollo di sorveglianza dovrà entrare a pieno regime e Arpal partirà con la sorveglianza sistematica dei  principali  depuratori per valutare la prevalenza dell’antibiotico resistenza nell’ambiente in associazione alla sorveglianza ospedaliera   e nelle strutture sanitarie della Liguria .

Anche  nel periodo del Covid l’apporto  metodologico del laboratorio di biologia molecolare di Arpal per la messa a  punto del protocollo sulla ricerca del virus nei depuratori regionali è stato fondamentale per  l’adozione a livello nazionale  del  protocollo  ufficiale di sorveglianza  ambientale virale .

Arpal e la  Liguria  inoltre, grazie al suddetto laboratorio,  sono  entrati  da due anni  ufficialmente a  far parte  nella rete  di sorveglianza  ambientale mondiale dell’OMS sulla circolazione   del poliovirus nei reflui. I controlli avvengono due volte al mese sui tre principali depuratori della Liguria con lo scopo di individuare una presenza rilevante o meno di polio virus .  

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