Benzotiazoli nell’aria del Nord Italia: nuovo studio su questi inquinanti grazie anche alla rete di Agenzie
I benzotiazoli (BTH) sono composti chimici usati soprattutto per produrre pneumatici. In ambiente urbano, si legano facilmente al particolato atmosferico generato dall’usura di gomme e asfalto, diventando indicatori delle emissioni non di scarico legate al traffico.
Figura 1: Distribuzione spaziale e concentrazioni dei benzotiazoli (BTH) rilevati nel particolato atmosferico PM10 in 13 città del Nord Italia. I composti più concentrati sono risultati legati al traffico urbano e ad attività industriali. Fonte: Mazzi et al., 2025, Atmospheric Environment.
Scarsa attenzione è stata dedicata finora alle emissioni non da scarico. In questo contesto, l'obiettivo di questo studio è quello di approfondire la presenza e la distribuzione spaziale di tali composti in aree urbane, identificare possibili fonti locali e valutare se altri fattori, come fenomeni di degradazione o variabili ambientali, possano influenzare la concentrazione. Per questo, tredici città del Nord Italia hanno partecipato a un’indagine coordinata dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. Hanno collaborato le principali Agenzie ambientali regionali, tra cui Arpal, che ha contribuito con i dati raccolti a Genova, La Spezia, Savona e Sanremo.
BTH: contaminanti di interesse emergente
Studi precedenti hanno dimostrato la presenza diffusa di BTH nell'ambiente, ma la letteratura disponibile sulla loro presenza nell'aria è molto limitata, in quanto questi inquinanti risultano idonei a rientrare nella categoria dei contaminanti di interesse emergente.
Questo è il primo studio che si concentra sulla concentrazione in aria dei Benzotiazoli nel PM10 raccolto durante la stagione invernale in tredici aree urbanizzate del Nord Italia.
L’indagine ha mostrato che i benzotiazoli possono diventare traccianti del traffico urbano, utili per monitorare una forma di inquinamento ancora poco studiata: le emissioni dovute al consumo di strada e pneumatici. Sono stati rilevati inoltre nelle città vicine agli aeroporti e in aree industriali. I risultati aprono nuove prospettive per migliorare il monitoraggio della qualità dell’aria.
Figura 2: Le tredici stazioni di monitoraggio coinvolte nello studio: campionamenti di PM10 in aree urbane e suburbane del Nord Italia, tra cui quattro città liguri. Fonte: Mazzi et al., 2025, Atmospheric Environment.
Il ruolo di Arpal
Arpal partecipa e collabora con Enti di Ricerca e Università inoltre costantemente con campagne di studio anche su scala nazionale per approfondire la conoscenza e i limiti della raccolta dei nuovi contaminanti in atmosfera. I tecnici dell’Agenzia, ad esempio in questo studio condotto da Università di Venezia, hanno partecipato alla raccolta dei campioni di PM10 in quattro città liguri, contribuendo con competenze specialistiche alla valutazione scientifica.
L’Agenzia continuerà a collaborare con le altre Arpa per rafforzare questa rete di ricerca, indispensabile per comprendere i fenomeni complessi legati all’inquinamento atmosferico urbano.
📄 Consulta lo studio completo pubblicato su Atmospheric Environment → ScienceDirect