I geologi di Arpal di nuovo al lavoro nelle zone terremotate
Arpal continua a supportare Ispra nelle zone terremotate del Centro Italia. La scorsa settimana i geologi Piero Nosengo e Riccardo Silvestri hanno lavorato nelle Marche e in Abruzzo, e le immagini che portano nei loro occhi raccontano tutto il dramma di queste popolazioni: “Abbiamo visto intere aree completamente devastate – spiega Piero Nosengo – ma soprattutto una popolazione umanamente davvero provata da questa terra che “balla” continuamente. Noi che siamo in una regione relativamente poco sismica non ci rendiamo conto appieno di quale terribile sensazione si viva durante le ripetute scosse. Norcia, un comune non certo piccolo e pieno di storia, è praticamente disabitata”.
Il lavoro dei geologi di Arpal, che avevano la loro base non lontano da Ascoli Piceno, ha interessato innanzitutto la zona del Val Nerina, per verificare la situazione legata alla frana che ha interrotto la strada per Visso e che ha deviato il corso del Nera. Visso è irraggiungibile e la viabilità appare compromessa così come quella che costeggia la Valle del Tronto, mentre non è ipotizzabile una riapertura imminente delle strade vicino Accumoli e Amatrice dove, soprattutto nelle frazioni, non c’è più niente, è tutto distrutto.
Importante allora, per cercare di dare una soluzione - per quanto provvisoria e disagiata - al bisogno di spazi per gli sfollati, il monitoraggio morfologico e geologico fatto nella zona del Gran Sasso, dove si dovranno realizzare campi per ospitare le persone allontanate dai propri paesi e dalle proprie abitazioni.
Dal mese di settembre, si è trattata della terza missione effettuata dai geologi Arpal nel Centro Italia: una collaborazione con tecnici di alta professionalità inviati dalla Regione Liguria nell’ambito delle attività congiunte tra il Dipartimento nazionale e regionale della Protezione civile.