Il monitoraggio di Posidonia oceanica, Arpal alla presentazione del progetto PANACEA
Arpal ha partecipato lo scorso venerdì 3 maggio all’incontro organizzato dall’Università degli Studi di Pisa incentrato sul monitoraggio di Posidonia oceanica, in particolare sul progetto PANACEA – Posidonia monitoring Activities for the conservation of the Natural Coastal Environment using Autonomous robots.
Il progetto, gestito dalle Università di Pisa e Firenze, studia la messa a punto di un sistema di robot autonomi sottomarini e di superficie per il monitoraggio dei fondali marini, con l’obiettivo di sostituire sempre di più le esplorazioni umane in ambienti sottomarini pericolosi e ostili, e di ridurre i tempi per la raccolta di dati su ampie scale spaziali.
Questo sistema multi-robot, chiamato Zeno, è in grado di eseguire il monitoraggio di Posidonia oceanica e di capire se i suoi margini progrediscono o retrocedono con tecniche visive e acustiche, permettendo l’acquisizione di foto e video georeferenziati. Grazie all’Intelligenza Artificiale, si possono estrarre dati sintetici da tutti quelli acquisiti, che poi arrivano agli operatori a terra. L’utilizzo dei veicoli autonomi consentirebbe di localizzare e mappare con maggiore facilità e precisione il margine inferiore della Posidonia, che a causa delle elevate profondità al quale può trovarsi (oltre i 30 m in alcuni casi) risulta più difficile da raggiungere con le esplorazioni umane.
Federico Gaino e Veronica Parodi di Arpal hanno illustrato ai presenti la rete di monitoraggio subacqueo della Posidonia in Liguria e, in particolare, hanno presentato i risultati del caso studio della prateria di San Michele di Pagana, una sperimentazione svolta nel 2019 con i droni e poi con Zeno per studiare i limiti della Posidonia dopo la mareggiata del 2018. Quell’esperienza ha dimostrato che da drone si possono ipotizzare le dimensioni della Posidonia, ma con alcune limitazioni per quanto riguarda il fondale più profondo. A livello sperimentale è stato poi utilizzato il prototipo Zeno che ha permesso, invece, di elaborare un fotomosaico del fondale e di confermare che alcune zone che da drone sembravano Posidonia erano invece i suoi residui. Sul canale Youtube dell'Agenzia è disponibile il video.
PANACEA rappresenta un importante passo avanti nel monitoraggio della Posidonia oceanica, una specie di grande valore ecologico e che costituisce uno degli ecosistemi più importanti e ricchi di biodiversità del Mediterraneo. La Strategia Marina, di cui Arpal è capofila per il Mediterraneo occidentale, prevede che lo stato di salute delle praterie di Posidonia venga monitorato sistematicamente lungo tutta la costa.