Il monitoraggio qualitativo e quantitativo delle acque sotterranee
Le acque sotterranee sono importanti per l’approvvigionamento idrico della nostra regione; una risorsa essenziale che va, dunque, monitorata con attenzione sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo.
La Legge Regionale 20 del 2006 attribuisce ad Arpal, tra le altre, la competenza dei monitoraggi finalizzati alla classificazione dello stato ambientale delle acque interne, trasformando un'attività inizialmente "a progetto" in un'attività a tutti gli effetti istituzionale. In questo ambito rientra, dunque, il controllo costante delle acque interne, sia per quanto riguarda la qualità che i livelli.
L’Agenzia dispone di un’ottantina di punti di monitoraggio automatizzati, che forniscono dati in continuo sui livelli d’acqua presenti, attraverso la rete SIASS. Una parte di questi punti fa parte anche della rete freatimetrica, composta da oltre 200 punti di monitoraggio, che consente di controllare, grazie anche ai rilievi effettuati periodicamente dagli operatori Arpal, la qualità delle acque.
La rete è composta da pozzi e piezometri collocati negli acquiferi alluvionali. Questi ultimi costituiscono le principali risorse di approvvigionamento idrico per la Liguria in quanto in grado di ospitare al loro interno cospicui volumi d’acqua. Arpal monitora anche le sorgenti montane, maggiormente utilizzate dai piccoli comuni interni della regione, misurandone la portata circa tre volte l’anno, in occasione dei campionamenti sulla qualità delle acque.
Acque sotterranee importanti, dunque, per l’approvvigionamento idrico: un tema che è stato ed è di grande attualità in queste settimane in Liguria, al netto degli effetti dell’ultimo, intenso passaggio perturbato. L’analisi dei dati forniti dal monitoraggio dei livelli delle falde evidenzia, comunque, una sostanziale “tenuta” di questa risorsa.
Gli abbassamenti più evidenti si registrano in provincia di Genova e Savona, specie sui versanti marittimi, mentre nell’imperiese e nello spezzino non si notano sostanziali differenze rispetto agli andamenti medi del periodo stagionale. Sarà interessante, invece, verificare la situazione delle sorgenti che, per le loro caratteristiche, dovrebbero aver maggiormente risentito della carenza di precipitazioni.