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Impianti IPPC: ecco i controlli del 2017

Mercoledì, 11 Gennaio 2017

Pubblicato oggi sul sito di Agenzia l’elenco delle aziende Aia e l'elenco dei relativi controlli e ispezioni programmati nel corso del 2017.

L’Aia - Autorizzazione integrata ambientale è il provvedimento statale o provinciale che autorizza l’attività di un insediamento, promuovendo la progressiva adozione delle migliori tecniche disponibili in fase di progettazione, gestione, manutenzione e dismissione dei processi industriali.

In tutta la regione sono 64 gli stabilimenti autorizzati: 30 a Genova, 3 a Imperia, 10 a La spezia e 21 a Savona. Si va dalle discariche ai depositi di idrocarburi e sostanze chimiche, dalle cartiere alle centrali di produzione dell’energia, passando per raffineria, cockeria e altri impianti industriali.

I controlli svolti variano nel tempo, da semestrali a triennali, in proporzione al rischio collegato all’attività, identificato attraverso alcuni parametri quali posizione dell’impianto, tipologia, comportamento più o meno virtuoso dell’azienda, presenza di sostanze pericolose, etc.

Emissioni in atmosfera, scarichi nelle acque superficiali, produzione di rifiuti, impatto sulle acque sotterranee e emissioni sonore sono gli aspetti controllati grazie a sopralluoghi che possono durare anche settimane, con campionamenti seguiti da analisi, verifiche documentali e misure strumentali in loco.

Sul tema delle Autorizzazioni Ambientali Arpal svolge un duplice ruolo: accanto ai controlli veri e propri, infatti, l’Agenzia può essere coinvolta in fase istruttoria. Arpal supporta tecnicamente Ministero e Province nel far confluire gli elementi di criticità individuati in fase di controllo nella definizione delle prescrizioni ambientali in autorizzazione, un circolo virtuoso di miglioramento continuo.

Ma perché si deve rilasciare l’Aia? Quali sono gli aspetti ambientali e sanitari che vanno tutelati? Tutto nasce da un direttiva europea del 1996, la IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control ovvero controllo e prevenzione integrata dell’inquinamento) che ha come obiettivo proprio il controllo e la prevenzione integrata dell’inquinamento.

Una direttiva innovativa e ancora molto attuale, basata su alcuni aspetti fondamentali: prevenire l’inquinamento utilizzando le migliori tecniche disponibili, evitare fenomeni di inquinamento significativi, evitare la produzione di rifiuti o, ove ciò non sia possibile, favorirne il recupero o l’eliminazione, favorire un utilizzo efficace dell’energia, organizzare il monitoraggio in modo integrato, prevenire gli incidenti e limitarne le conseguenze; favorire un adeguato ripristino del sito al momento della cessazione definitiva dell’attività.

L’Italia ha recepito la direttiva europea nel 1999 limitatamente agli impianti industriali esistenti, estendendolo poi, nel 2005, a quelli nuovi e alle modifiche sostanziali apportate a quelli esistenti. Nel 2014, poi, è entrato in vigore il Decreto Legislativo che ha recepito la Direttiva Europea 75 del 2010 e che modifica la normativa in materia di Aia.

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