L’intelligenza artificiale per prevenire incidenti industriali: Arpal in Olanda al “Loss prevention 2019”
La prima edizione dell’odierno Simposio Internazionale su Prevenzione e promozione della sicurezza nell’industria di processo, il più importante appuntamento mondiale sul tema della sicurezza industriale, risale ormai a 45 anni fa.
Nel 1974, nel periodo dei primi gravi incidenti industriali saliti alla ribalta dell’opinione pubblica, quando le tecniche di analisi del rischio prendevano forma, l’Università Tecnica di Delft iniziò il cammino che ha portato l’ateneo olandese a organizzare un evento diventato punto di riferimento per chi si occupa di questi temi, e luogo di definizione delle regole dell’analisi del rischio.
La sedicesima edizione del Simposio si è appena conclusa e Arpal, con gli interventi dell’ing. Tomaso Vairo - specialista degli stabilimenti a rischio incidente rilevante - ha presentato argomenti all’avanguardia che hanno suscitato grande interesse: “Un approccio dinamico, basato su reti neurali bayesiane, all’analisi ad albero dei guasti”, e “Analisi di rischio di gasdotti sotterranei. Aspetti critici dell’albero degli eventi”.
«Si è trattato di due interventi molto diversi fra loro - spiega l’ing. Vairo - il primo ha riguardato l’applicazione dell’intelligenza artificiale all’ingegneria della resilienza e all’analisi del rischio, un passo in avanti che può diventare riferimento sul tema. L’analisi del rischio dinamica è uno degli elementi della quarta rivoluzione industriale, con uso diffuso di sensori intelligenti e interconnessi, dati registrati in tempo reale e livello di rischio aggiornato momento per momento, non una volta ogni cinque anni (periodo di aggiornamento dei rapporti di sicurezza, nda). Con questi sistemi si possono individuare degli eventi precursori, non soltanto degli incidenti, ma anche dei “near miss” o mancato infortunio: in questo modo, se i risultati dei sensori sono gestiti da sistemi basati su intelligenza artificiale, è possibile avere un’idea di quello che succederà nell’istante successivo dell’attività, e quindi i rischi resteranno confinati alla “copia digitale” dell’impianto», garantendo di fatto il minor rischio tecnologicamente possibile.
«La seconda relazione è stata più tradizionale - continua Vairo - perché collegata a una delle tecniche storiche dell’analisi del rischio, già conosciuta nel 1974: l’albero degli eventi. Abbiamo proposto una revisione critica collegata al trasporto di gas naturale in condutture ad alta pressione. L’elemento che abbiamo aggiunto è stato quello di distinguere se il rilascio viene ostruito o non ostruito dal tipo di rottura della tubazione, fatto che può permettere un innesco della nube ritardato su scala locale o in luogo lontano dalla perdita di contenimento. Con questa nuova tecnica riusciamo a intercettare anche queste pur remote probabilità di accadimento dell’esplosione ritardata».
Arpal è fra le prime agenzie in Italia a utilizzare l’intelligenza artificiale per le sue attività: oltre agli aspetti collegabili all’ingegneria della resilienza, l’apprendimento automatico è in fase di sperimentazione per la qualità dell’aria e la gestione delle fioriture algali tossiche.