Microplastiche, Arpal presenta i risultati delle ultime analisi a Palermo

Arpal ha presentato i risultati dell’approfondimento effettuato sulle analisi delle microplastiche al convegno “Strategia Marina. Il monitoraggio dei mari italiani”. Un evento che si è svolto il 25 settembre a Palermo per illustrare le conclusioni di alcune delle più rilevanti attività relative al secondo ciclo di monitoraggio dell’ambiente marino condotto in tutti i mari italiani ai sensi della Direttiva quadro sulla Strategia Marina.
Nell’ambito di un finanziamento aggiuntivo al programma, Arpal e Arpa Puglia hanno applicato le tecniche analitiche di spettroscopia ad infrarossi e Raman associate alla microscopia che hanno permesso di identificare di quali polimeri fossero costituite le particelle prelevate nelle acque marine. Il Laboratorio Arpal è stato tra i primi nel sistema agenziale ad avviare questo tipo di indagini e ad oggi può effettuare sia le tecniche ad infrarossi che Raman.
In Liguria, il polimero più diffuso è il polietilene, seguito dal polipropilene e dal polisterene. Analoghi risultati sono stati riscontrati in Puglia e Calabria. Polietilene e polipropilene sono anche i materiali plastici più prodotti in Europa, largamente utilizzati grazie alla loro resistenza e versatilità. Si trovano infatti in molti oggetti di uso comune, come sacchetti, imballaggi e contenitori per alimenti.
Il terzo posto della produzione di plastiche è ricoperto dal PVC (polivinilcloruro), ma molto probabilmente è stato ritrovato in minor quantità rispetto al polistirene nei campioni analizzati a causa della sua maggior densità rispetto all’acqua di mare. Infatti, i campioni di microplastiche sono prelevati con metodologie standardizzate su tutte le regioni costiere italiane tramite un retino “manta”, che raccoglie le particelle comprese tra i 5 mm e 1/3 di mm disperse nelle acque superficiali.
La caratterizzazione chimica delle microplastiche è uno strumento utile per supportare l’individuazione delle opportune misure da intraprendere per la lotta all’inquinamento delle plastiche in mare, nonché per verificare l’efficacia delle misure già intraprese, quali il bando alle plastiche monouso e il divieto di utilizzo delle microplastiche come componenti dei cosmetici.
La Direttiva Strategia Marina è il pilastro ambientale della politica marittima dell’Unione Europea, volta al raggiungimento del “buono stato ambientale” per tutte le acque marine degli Stati membri.