Nel controllo degli alimenti, Arpal valida un nuovo metodo per le micotossine
Prima di diventare ufficiali ed essere utilizzati in tutta Europa, i metodi di analisi subiscono un lungo processo di messa a punto e verifica, per testare tutti quegli aspetti che concorrono alla loro efficacia (sensibilità, robustezza, selettività, recupero, linearità, incertezza, ripetibilità, etc).
Il laboratorio Arpal, grazie al presidio analitico costante e di alto livello dimostrato nel corso degli anni su questa tematica, è stato selezionato in Italia (insieme ad Arpa Puglia e Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche) per concorrere alla validazione di un multimetodo per l’analisi delle micotossine.
Come suggerisce il nome, si tratta di sostanze tossiche prodotti da funghi e muffe che si sviluppano su frutta secca e cereali, e questo nuovo sistema permette di identificarne più di una sostanza in un colpo solo, mediante l'utilizzo di uno strumento particolare, l'Hplc/Ms/Ms.
Nei mesi scorsi Arpal, e nello specifico il settore di analisi di cromatografia liquida ad alta pressione, meglio noto con l’acronimo Hplc, ha affrontato e superato il “pre trial” organizzato da Cnr-Ispa (Istituto di scienze delle produzioni alimentari) su mandato dell’Unione Europea. Si è trattato di un primo esame per individuare i soggetti idonei a svolgere un certo tipo di analisi, necessarie per la validazione del multimetodo.
In questo mese si sta svolgendo quello che, a tutti gli effetti, è il vero e proprio studio di validazione: si stanno infatti analizzando con il nuovo multimetodo una trentina di campioni contaminati con sostanze e valori conosciuti. Termine ultimo per consegnare gli esiti delle analisi il prossimo primo dicembre, mentre servirà qualche mese in più per conoscere i risultati.
Il “pre trial” ha già impegnato i tecnici del settore (Marta Ferro, Silvia Anselmo, Alessandro Pedemonte), che hanno dovuto spingere al limite le capacità dello strumento utilizzato per raggiungere la maggior accuratezza possibile.
Le prime analisi si erano concluse a marzo, ma soltanto qualche settimana fa Arpal ha scoperto di essere stata ammessa alla fase di validazione insieme alle altre due realtà italiane e a una dozzina di laboratori sparsi in tutta Europa.
La studio attualmente in corso è legata ai cereali: si analizzano grano, farina di grano tenero e un derivato come i cracker. La ricerca riguarda nello specifico sette differenti micotossine: le prime quattro (zearalenone, deossinivalenolo, tossina T2 e tossina HT2) sono quelle “normate” dall’Unione Europea e sono già state sottoposte, durante la visita dello sorso ottobre, al vaglio di Accredia, per conseguire l'accreditamento.
Resta sempre valido il metodo solitamente utilizzato dal laboratorio Arpal per la ricerca delle micotossine sulla frutta secca e sui cereali, attività che triplica in vista delle festività natalizia e del relativo aumento dei consumi di queste merci: è un metodo già accreditato a livello nazionale, che viene utilizzato per i controlli sulla merce campionata da Asl e Usmaf, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera. Nel sistema del controllo pubblico ligure, sono loro i deputati al campionamento che ogni anno porta in Arpal circa 500 campioni su cui ricercare le micotossine.