News - Arpal e l’emergenza idrocarburi a Genova: "prove" di SNPA
Arpal e l’emergenza idrocarburi a Genova: "prove" di SNPA
Quello che poteva essere un nuovo disastro ambientale è stato limitato dall’azione immediata delle forze di pronto intervento; e nei giorni successivi, una loro presenza costante ha fatto sì che venissero attuate tutte le più opportune misure di contenimento. Un risultato apprezzato dall’opinione pubblica che ha sentito il “pubblico” lavorare incessantemente per minimizzare i danni all’ambiente e alla salute.
Lo sversamento che si è verificato lo scorso 17 aprile a Genova ha trovato terreno fertile in una società già sensibilizzata sul tema degli idrocarburi, ed è finito su tg, quotidiani e lanci di agenzia anche internazionali.
L’incidente – alcune centinaia di metri cubi di greggio fuoriusciti da un oleodotto a 5 km dal mare, in un territorio mediamente popolato in area urbana – ha interessato due rii (Pianego e Fegino) e il tratto terminale del torrente Polcevera. La tempestiva adozione di contromisure ha permesso di evitare il peggio all’ambiente marino, raggiunto da una frazione modesta di idrocarburi. Non altrettanto si può dire dell’ambiente limitrofo ai corsi d’acqua, pesantemente coinvolto dallo sversamento.
Accanto all’interesse sul tema degli oleodotti in Italia, impianti in alcuni casi costruiti nell’immediato dopoguerra, oggetto nei prossimi mesi di riflessione nazionale, l’emergenza ha messo in luce l’importanza della cooperazione fra le diverse forze di intervento.
Come da procedure, Arpal è stata attivata dal 118: per nove giorni consecutivi circa trenta colleghi hanno seguito l’evoluzione dello sversamento e della Messa in Sicurezza d’Emergenza dell’area coinvolta. Un battesimo di fuoco per Carlo Emanuele Pepe, Commissario Straordinario di Agenzia dal giorno successivo all’incidente, che ha gestito in prima persona le operazioni targate Arpal insieme al Direttore Scientifico Rossella D’Acqui e al Direttore del Dipartimento di Genova Stefano Maggiolo.
Dall’intervento sul territorio, nei minuti successivi allo scoppio dell’oleodotto, alle previsioni meteo e idro di dettaglio dei rii e del mare; dalle indagini di polizia giudiziaria al monitoraggio dell’aria; dai campionamenti delle principali matrici ambientali alle analisi svolte nel laboratorio multisito; dalla simulazione della dispersione nel Mar Ligure alla comunicazione sul sito e sul profilo Facebook di Agenzia; dalla valutazione della biodiversità minacciata dal greggio alla perlustrazione degli arenili a Genova e Savona; dagli specialisti degli impianti a rischio incidente rilevante alle uscite in mare dentro e fuori la diga foranea; dalle rilevazioni dei geologi con il laser scanner al presidio del tavolo tecnico voluto dalla Prefettura di Genova.
Arpal, in piccolo, ha offerto una panoramica di quella trasversalità di competenze che il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente può mettere a disposizione del paese.
I frequenti contatti con Ispra, avvenuti tramite il Direttore Stefano La Porta e il Presidente Bernardo de Bernardinis, hanno favorito quella mutua collaborazione che permette al singolo territorio di fruire delle competenze e delle esperienze accumulate nel resto d’Italia. Da Roma sono arrivati a Genova esperti romani di sversamenti di idrocarburi, mentre dalle varie agenzie sono piovute offerte di sostegno e collaborazione: una per tutte, l’Arpa Valle D’Aosta, che ha portato in riva al mar ligure un drone alato per monitorare dal cielo la frazione più leggera del greggio. Anche università, fondazioni e centri di ricerca non hanno fatto mancare il loro contributo: il grafene super espanso dalla scuola di Ingegneria della Basilicata, le misure degli hotspot del “Santuario dei cetacei” dal Cima – Centro internazionale in monitoraggio ambientale, la spugna intelligente dall’IIT – Istituto italiano di tecnologia.
E ancora il Ministero dell’Ambiente, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile comunale, regionale e nazionale, la Asl, Capitaneria di Porto e Città Metropolitana, competenti rispettivamente su mare e terra… Una vera e propria squadra in cui Arpal ha giocato da titolare; in un ruolo che, la tanto attesa legge sul Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, potrà ulteriormente rafforzare.