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NEWS - ARPAL TELEFONO AMBIENTE

Lunedì, 27 Maggio 2013

Come si misura la nuova tecnologia?

ARPAL TELEFONO AMBIENTE

Alla scoperta del 4G

La quarta generazione di telefoni cellulari è ormai approdata in Italia. Ma come è possibile che gli utenti finali dispongano di dispositivi velocissimi, capaci di scaricare film, canzoni e contenuti sempre più pesanti, senza che aumentino i livelli di inquinamento elettromagnetico? Se ne parla domani, martedì 28 maggio, nella sede Arpal di via Bombrini, dove i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure si incontreranno con docenti dell’università, liberi professionisti del settore e tecnici del Comune per fare il punto della situazione su un tema che suscita sempre un grande interesse nella popolazione.

«Il corso “Nuove tecnologie telefoniche e loro impatto ambientale” nasce nell’ambito del decennale protocollo d’intesa fra Comune di Genova, Municipi, gestori telefonici e l’Agenzia – spiega Massimo Valle, ingegnere responsabile degli agenti fisici del Dipartimento Arpal di Genova – e fornisce un importante momento di aggiornamento professionale. Grazie a una nuova tecnica di modulazione del segnale (il modo in cui vengono messi in relazione fra loro i diversi pacchetti di bit che viaggiano a una certa frequenza e con una certa potenza) è possibile lasciare invariato il livello di campo elettromagnetico, ma avere a disposizione molta più informazione».

Gli interventi della mattinata vedranno il prof. Zappatore ripercorrere la storia della telefonia cellulare, dall’ormai vecchio Etacs allo stato dell’arte, l’LTE (Long Term Evolution). Quindi l’ing. Azaro illustrerà come le antenne si comportino da sorgenti di campi elettromagnetici ambientali; grande attenzione verrà riservata all’intervento del tecnico Scotto, che spiegherà come si misurano i campi elettromagnetici prodotti dai segnali LTE. Infine l’Ing. Valle fornirà un valido aggiornamento sulla normativa ambientale in merito ai livelli di esposizione di campo elettromagnetico.  

Compito affidato ai tecnici Arpal, infatti, non è rispondere all’annosa domanda se un’antenna fa bene o male, ma verificare il rispetto dei valori di campo stabiliti dal legislatore italiano (che, ovviamente, ha tenuto in considerazione in via cautelativa tutti gli studi e le ricerche disponibili sul tema). Il massimo campo elettromagnetico consentito dalla legge nei locali dove è prevista una permanenza superiore alle quattro ore è pari a 6 V/m (Volt/metro), e nessun punto accessibile dal pubblico deve comunque avere valori di campo superiori ai 20 V/m.

Oltre ad eseguire i controlli su tutti gli impianti di telefonia cellulare e di trasmissione radiotelevisiva, a fornire pareri vincolanti in fase di autorizzazione per l’installazione di nuove antenne o la modifica di vecchi siti, Arpal gestisce il catasto regionale delle sorgenti di campo elettromagnetico: si può consultare sul sito www.ambienteinliguria.it.

Genova, 27/05/2013

 

 

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