NEWS - Estate di San Martino: considerazioni
La cosiddetta “Estate di San Martino” è arrivata dopo l’intensa perturbazione che ha portato sott'acqua mezza Italia; tuttavia la colonnina di mercurio, al termine di un ottobre “quasi estivo”, si era posizionata già da inizio mese su valori miti di circa 17-20 °C in Riviera (di oltre 3-4 °C sopra l'atteso per il periodo).
Solitamente l'estate di san Martino si festeggia l'11 novembre: rappresenta un periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate e il primo maltempo, si verificano condizioni climatiche più dolci con bel tempo e relativo tepore. Questo, in ricordo della generosità del Santo, ufficiale romano, che fece dono del suo mantello a un povero freddoloso (Gesù) che chiedeva l'elemosina in strada.
Eppure negli ultimi anni il freddo e le gelate sono fenomeni sempre più rari durante l’autunno (ricordiamo che il 2011 è stato eccezionalmente mite e soleggiato, fatti salvi i due periodi perturbati alluvionali).
L'intenso maltempo che nei giorni scorsi ha flagellato Liguria e Toscana e il Centro Italia non è stato accompagnato da significativi cali termici (a causa di una prevalenza di venti sciroccali), ed è stato seguito da un periodo ancora più mite a partire dall'11 del mese, quando le temperature in Liguria hanno toccato i 22°C in diverse località della riviera (Cinque terre, Imperiese ecc).
Una situazione creata dalla complicità dell'anticiclone che fortunatamente è rimontato sull'Europa, scongiurando l'entrata di nuove perturbazioni che avrebbero potuto ulteriormente complicare territori già molto compromessi.
In questa anni, in cui le famose 'mezze stagioni' sono praticamente scomparse, il tempo impazzito non sembra rispettare neanche i detti popolari: i cambiamenti dei flussi legati alle configurazioni sinottiche che da sempre ci hanno accompagnato (l'anticiclone delle Azzorre, l'anticiclone Russo ecc) accompagnano un cambiamento climatico spesso trascurato (legato alle immissioni di gas serra in atmosfera che stanno raggiungendo i 400 PPM!!). Tutti indizi che sembrerebbero essere fattori via via più evidenti anche nel nostro presente, caratterizzato dall’incremento delle temperature globali, dall’estremizzazione del clima legato a fasi perturbate con piogge molto intense in tempi brevi, da prolungati periodi siccitosi, dalle frequenti ondate di caldo in estate e discese polari molto fredde in inverno, etc.