LiBiOss presentato a Roma
Giovedì, 20 Ottobre 2016
Si chiude oggi a Roma la due giorni di lavori organizzata da Ispra e Ministero dell’Ambiente, dedicata al tema della biodiversità finalizzata al piano nazionale di monitoraggio di piante, animali e habitat. All’Acquario Romano di piazza Manfredo Fanti sono stati presentati 3 volumi con ben 489 schede operative per monitorare in maniera omogenea su tutto il territorio italiano.
Si tratta di un impegno importante legato alle Direttive Europee a tutela degli ambienti naturali. In particolare la Direttiva Habitat prevede la redazione di rapporti periodici basati su dati provenienti dal monitoraggio delle specie e degli habitat elencati negli allegati di questa legge comunitaria. Questo compito richiede un notevole impegno da parte del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni e Province Autonome, e delle Aree Protette nazionali, ed Ispra da anni fornisce il proprio supporto tecnico-scientifico agli enti nazionali e locali in questo senso.
Nell’ambito dell’incontro, Arpal parlerà di Libioss, l’Osservatorio Ligure della biodiversità, uno strumento la cui eccellenza è riconosciuta a livello nazionale e che classifica quasi 3500 specie e sottospecie animali e vegetali, con dati validati e georeferenziati.
Libioss nasce dall’esigenza di classificare e tutelare al meglio un ambiente complesso come quello ligure, costituito da ben tre regioni biogeografiche (Alpina, Continentale e Mediterranea), con decine di Siti di interesse comunitario, habitat e specie prioritarie per l’Unione europea.
Libioss, in realtà, arriva da lontano. L’embrione è stato gettato sul finire degli anni novanta, poi, nel tempo, è cresciuto fino a diventare il punto di riferimento della biodiversità in Liguria, tanto che una recente delibera di Giunta regionale obbliga gli enti pubblici che raccolgono dati o gestiscono sistemi informativi relativi allo stato di conservazione della biodiversità ligure a fornire tutti i dati naturalistici nel formato indicato da Arpal, compatibile, previa validazione, per un immediato inserimento nell’Osservatorio.
Libioss è uno strumento essenziale sotto molti aspetti. L’osservatorio, infatti, consente di avere norme efficaci e aumentare la consapevolezza del valore delle realtà in cui si vive. Tutelare la biodiversità, in accordo con le politiche europee, significa conciliare la presenza dell’uomo con la Natura, facendola diventare un presidio positivo. In più l’Osservatorio si sta dimostrando uno strumento necessario per qualunque tipo di programmazione a livello regionale: dai Piani di gestione dei SIC liguri ad interventi puntuali, passando per l’elaborazione dei PUC o il rilascio di autorizzazioni ambientali intersecando le cartografie di specie ed habitat con tutti i livelli territoriali di cui dispone il sistema cartografico regionale.
Ma chi alimenta Libioss e la sua banca dati? La fonte principale è rappresentata dai monitoraggi istituzionali di esperti dei diversi gruppi sistematici, ma chiunque possieda informazioni naturalistiche attendibili può trasmetterle al personale dell’Osservatorio, che provvederà a verificarle e validarle.
Per dare un’idea della quantità di dati immessi in questo database basti pensare che, dal 2008, sono stati aggiunti oltre 130.000 record e punti georeferenziati, relativi a specie animali, vegetali e aree ambientali di pregio.
In Liguria, al momento, sono presenti circa 400 specie aliene o aliene invasive. Una delle ultime è stata la Cydalima perspectalis o “piralide del bosso” (nell’osservatorio compaiono entrambe le nomenclature, con una struttura rigorosamente scientifica, che inquadra bene la specie dal punto di vista sistematico ma che consente di cercarla anche utilizzando il nome volgare), una farfallina che sta devastando l’habitat a bosso, tutelato dall’Unione Europea, presente soprattutto nel levante ligure.
È evidente, dunque, l’utilità di uno strumento di classificazione e osservazione come Libioss che consente anche di programmare “a tavolino” interventi sul territorio potendo individuare in quali aree sono permesse talune azioni ed in quali, a seguito della presenza di specie od habitat di particolare pregio, gli stessi sono inibiti o limitati.