NEWS - Il radon è tratto
Un anno di misure del gas radioattivo fotograferanno la situazione ligure
ARPAL LANCIA LA SFIDA: IL RADON È TRATTO
55 volontari (fra cui il DG di Arpal) ospiteranno i dosimetri per un monitoraggio low-cost
L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure, per la prima volta nella sua storia, coinvolge il personale in una campagna di misura.
«Con “il radon è tratto” – spiega Rossella D’Acqui, direttore scientifico di Arpal – vogliamo mappare la presenza del radon nelle case liguri. Stando attenti al contenimento dei costi, abbiamo cercato di azzerare le spese laddove possibile, come quelle relative alla consegna e al ritiro dei dosimetri».
E così, a integrazione dello studio compiuto nel biennio scorso sul territorio savonese, Arpal sta chiedendo aiuto ai propri dipendenti: servono 55 volontari - a cominciare dal Direttore Generale Roberto Giovanetti, che si è offerto fra i primi - che ospiteranno in casa per un anno i dosimetri, piccoli oggetti cilindrici simili a una pila, sensibili alla presenza del radon.
«Si tratta di un gas naturale, radioattivo e cancerogeno – continua la dott.ssa D’Acqui – in passato è stato misurato nell’ambiente ligure in concentrazioni abbondantemente al di sotto della media nazionale (40 Bq/m3 contro i 70 Bq/m3), ma una conoscenza di dettaglio della sua presenza all’interno delle case, oltre che prevista dalle norme, è di grande interesse per la pianificazione regionale».
Il radon esce dal terreno e dall’acqua sorgiva per infiltrarsi negli ambienti chiusi, più facilmente al piano terra. Spesso per ovviare agli accumuli è sufficiente una buona areazione dei locali, azione che ne abbassa la concentrazione. La normativa attualmente in vigore prevede, per le nuove costruzioni, limiti inferiori ai 200 Bq/m3.
Il radon torna all’attenzione dell’opinione pubblica in occasione dei terremoti e del suo possibile monitoraggio quale segnale premonitore: le fratture negli strati sotterranei, infatti, ne liberano ingenti quantità.
Genova, 15/07/2013