Particolato carbonioso: salute, clima e nuovi standard europei
Il 20 ottobre 2025 l’Unità Operativa Qualità dell’Aria di Arpal ha partecipato al workshop “Carbonio aerodisperso e luoghi di lavoro: evidenze dal progetto CALIPSO”, ospitato dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova.
L’incontro ha riunito esperti, enti pubblici e privati per approfondire il ruolo del particolato carbonioso, o black carbon, sulla salute umana e nel contesto dei cambiamenti climatici.
La discussione ha evidenziato l’importanza di definire metodiche e standard condivisi per la misurazione delle concentrazioni di aerosol carbonioso in aria, un inquinante emergente già riconosciuto nella Direttiva europea 2024/2881.
Arpal misura questa componente in due stazioni della rete regionale e confronta periodicamente i dati con le analisi dei filtri di polveri, contribuendo alla raccolta di informazioni utili per la tutela dell’ambiente e della salute.

Un'immagine dall'incontro ospitato presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova il 20 ottobre 2025.
Salute, esposizione professionale, normative e ricerca applicata
Il decreto interministeriale dell’11 febbraio 2021 ha fissato un limite di 0,05 mg/m³ di carbonio elementare su un periodo di otto ore per i lavoratori esposti ai gas di scarico dei motori diesel, riconosciuti come cancerogeni certi secondo la classificazione IARC e già inseriti tra gli agenti cancerogeni dal decreto legislativo 44/2020.
Il monitoraggio del particolato carbonioso è quindi essenziale per prevenire l’esposizione professionale e per migliorare la comprensione degli aerosol derivati dalla combustione, in coerenza con le più recenti strategie europee sulla qualità dell’aria.
Il progetto CALIPSO
Il workshop ha presentato i risultati del progetto CALIPSO, realizzato da PM_TEN s.r.l., Servizi Industriali Genova SIGE e BEES s.r.l. con il cofinanziamento della Regione Liguria (PR FESR 2021-2027).
Le ricerche hanno analizzato diversi tipi di combustibili (propano, diesel e olio vegetale idrotrattato – Hvo) per valutarne le proprietà ottiche e le dimensioni delle particelle, fornendo nuove conoscenze utili a sviluppare strategie di monitoraggio integrate tra ambiente e luoghi di lavoro.

