PCB: ecco la comunicazione da inviare ad Arpal
Con cadenza biennale i detentori di apparecchiature di volume maggiore ai 5 dm3 e concentrazione di PCB compreso tra i 50 e 500 ppm sono tenuti a presentare la comunicazione ad Arpal in qualità di Sezione Regionale del Catasto Rifiuti (art. 3 D.Lgs. 209/99).
Si ricorda che i detentori sono tenuti a comunicare in qualunque momento, entro 10 giorni, ogni variazione del numero di apparecchi e/o della quantità di PCB detenuto.
Le comunicazioni devono essere inviate a:
ARPAL – Direzione Scientifica
Catasto Rifiuti c/o UO PCA
Questo il modulo da utilizzare.
I PCB (PoliCloroBifenili) sono sostanze chimiche riconosciute a livello internazionale tra gli inquinanti organici più persistenti nell’ambiente. A causa della loro scarsa solubilità in acqua e della loro resistenza alla degradazione, essi tendono ad accumularsi nel suolo e nei sedimenti creando fenomeni di bioaccumulo lungo la catena alimentare. Essi presentano effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana quali la tossicità per il sistema riproduttivo, immunotossicità e cancerogenicità.
I PCB furono prodotti a partire dagli anni ’30 ed utilizzati come fluidi idraulici, additivi e fluidi diatermici per apparecchiature elettriche (principalmente trasformatori e condensatori).
A partire dagli anni ’70 se ne riconobbe la potenziale tossicità e ne venne vietata progressivamente la produzione.