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  5. Qualità dell’aria: il progetto SalpiAM a Genova

Qualità dell’aria: il progetto SalpiAM a Genova

Martedì, 17 Giugno 2025
    • Monitoraggio del PM10 nell’area urbana-portuale
    • Caratteristiche della rete di campionamento
    • Parametri analizzati
    • Durata e obiettivi della campagna

In città sono stati posizionati otto nuovi strumenti di misura per provare a capire l’origine del PM10 attraverso l’analisi della sua composizione chimica.

Grazie al progetto nazionale “Sostenibilità per l’ambiente e la salute dei cittadini nelle città portuali in Italia (SALPIAM)” (PNC PREV-B-2022-12376988), si proverà a valutare da dove provengono le polveri sottili che respiriamo, in particolare nell’area attorno al porto. E il 16 giugno è stato installato a Genova l’ultimo campionatore di polveri PM10, presso l’Istituto Idrografico della Marina Militare. In tutto il territorio cittadino, ne sono stati installati 8 di questi nuovi strumenti che per un anno andranno ad affiancarsi alla rete ufficiale di misura della qualità dell’aria in città, per permettere uno studio diverso dell’origine dell’inquinamento atmosferico.

Monitoraggio del PM10 nell’area urbana-portuale

Come previsto dal progetto, il cui capofila è l’Agenzia Regionale Strategica per la Salute e il Sociale (Aress Puglia), e che vede anche la partecipazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) e dell’Università di Genova (Unige), si svolgeranno dodici campagne mensili di misurazione del particolato atmosferico PM10 nell’area urbana e portuale di Genova.

Tale azione si inserisce all’interno di uno studio che coinvolge sei città italiane che hanno un porto (oltre a Genova sono presenti Civitavecchia, Ancona, Bari, Taranto e Palermo) con l’obiettivo di valutare in particolare l’impatto delle attività portuali sulla qualità dell’aria, mettendo a disposizione degli esperti sanitari ulteriori elementi utili a determinare eventuali effetti sulla salute della popolazione.

Arpal ispra salpiam monitoraggio aria 2

Tecnici di Ispra, Unige e Arpal durante le installazioni delle centraline a Genova

Oltre ai tecnici di Arpal e dell'Università, l’installazione dei campionatori ha coinvolto anche quattro tecnici Ispra, che la settimana scorsa sono venuti a Genova anche per entrare direttamente a contatto con un contesto unico nel suo genere. La presenza della sopraelevata nell’area del porto antico e la particolare orografia e l’ubicazione del porto merci e del porto passeggeri rendono la realtà di Genova particolarmente complessa.

Caratteristiche della rete di campionamento

I campionatori installati sono diversi rispetto a quelli “normati” della rete di misura, i cui dati sono consultabili sul sito di Arpal, perché hanno una finalità diversa cioè quella di raccogliere il PM10 su tempi più lunghi ed effettuare analisi di laboratorio di parametri che al momento non sono previsti nella normativa vigente.

I campionatori sono stati installati a Prà, Pegli, Multedo, via Buozzi, presso l’istituto Idrografico, via Bari, Corso Firenze e Acquasola, e hanno una portata ridotta (circa 2-3 l/minuto) per reti di campionamento ad alta risoluzione spaziale. Sono in grado di accumulare particelle PM10 su tutti i tipi di membrane, consentendo una raccolta del particolato, simultanea, in diversi punti del tessuto urbano, utile per eseguire analisi di laboratorio mirate.

L’obiettivo infatti non è dire solo quante PM10 sono in aria, ma determinarne la composizione in maniera più ampia rispetto a quanto previsto dalla norma: eseguire cioè la speciazione chimica del PM10. Oltre alla concentrazione gravimetrica, (quanti microgrammi per metro cubo di polveri), si analizzano diverse sostanze quali metalli, ioni, carbonio organico ed elementare e zuccheri come il levoglucosano (tracciante della combustione della legna).

Questo tipo di analisi, estremamente dispendiosa sia economicamente che per le tempistiche, permette di cercare di identificare qualitativamente le principali sorgenti che contribuiscono alla determinazione della concentrazione misurata nello specifico sito di misura (ad esempio traffico veicolare, attività portuali, combustione legna, sorgenti naturali).

I tecnici Ispra e Arpal per l'installazione dei rilevatori di PM10 a genova

Mappa della rete di campionamento del progetto SalpiAM a Genova

Lo studio coinvolge aree adiacenti al porto, anche nella zona di ponente della città. Nella mappa sono indicati in rosso i siti con doppio campionatore (filtri in quarzo e teflon), dove verrà effettuata una speciazione completa del PM10. Nei siti in verde, è presente un solo campionatore e sarà effettuata una speciazione parziale del particolato atmosferico.

Parametri analizzati

Nei siti a speciazione completa (Ronchi, Buozzi, via Bari, Acquasola (fondo urbano), verranno analizzati:

  • Elementi metallici e ioni sui filtri in teflon (a cura di Ispra)
  • Carbonio organico, carbonio elementare e levoglucosano sui filtri in quarzo (a cura del Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova – DIFI in convenzione con Arpal)

In tutti i siti verrà comunque determinata la concentrazione media di PM10.

Durata e obiettivi della campagna

Il monitoraggio è articolato con compagne della durata di circa un mese ciascuna, per circa un anno al fine di coprire tutte le stagioni meteorologiche.

L’obiettivo è ottenere una migliore risoluzione spaziale nell’area cittadina-portuale e fornire ulteriori elementi per cercare di identificare le principali sorgenti di particolato, per supportare future azioni di mitigazione.

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