RSA 2011 - Focus aria
Secondo approfondimento della Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2011, realizzata daRegione Liguriae Arpal. Il tema affrontato è quello dell’aria, uno dei più complessi per la difficile, intricata e dettagliata normativa che lo regola.
Giù le polveri sottili, critici ozono e biossido di azoto
RSA 2011 - ARIA
La qualità dell’aria è misurata con tre diversi tipi di stazioni di monitoraggio (urbana, suburbana e rurale). Ben 11 sono gli indicatori per valutare la protezione della salute e della vegetazione; di questi, nel biennio 2009-2010, sette descrivono condizioni positive, tre intermedie e soltanto uno negativa. Un panorama generale che presenta un diffuso trend di miglioramento, anche per i nuovi parametri considerati quali i metalli e gli Ipa - Idrocarburi Policiclici Aromatici. Tre le principali fonti di inquinanti atmosferici su cui agire in via prioritaria: il traffico veicolare, gli impianti termici civili e le navi in stazionamento nei porti. Permangono alcune sorgenti puntuali, quali le centrali di produzione di energia, che hanno impatti locali condizionati dal regime dei venti (Arpal eRegione Liguria stanno portando avanti approfondimenti specifici, che riguardano non solo la qualità dell’aria, ma gli effetti su bioindicatori e lo studio della radioattività ambientale collegata), mentre si evidenzia il miglioramento portato dalla chiusura di grossi impianti quali le acciaierie di Cornigliano.
Il parametro fuori norma risulta essere il valore medio annuo del biossido di azoto NO2, che supera il limite di 40 µg/m3 a Genova, La Spezia, Carcare e Busalla. Si tratta di un gas di colore giallo-rosso, dall’odore forte e pungente, con grande potere irritante, responsabile delle piogge acide (in combinazione con il biossido di zolfo), che deriva dalla combustione sia per trasporto, sia per riscaldamento.
Tendenza da tenere sotto controllo anche quella relativa al benzene (C6H6), contenuto nei gas di scarico delle autovetture, la cui media annuale, pur rispettando i limiti normativi, è risultata in lieve aumento in qualche stazione di misura; in particolare a Genova, in Corso Europa, ci si è fermati a 4,9 µg/m3, subito sotto il limite previsto di 5 µg/m3, con un aumento dal 2009 al 2010 di 1,1 µg/m3.
Discorso a parte merita l’ozono O3, osservato specialedella Liguria per la sua situazione piuttosto critica, approfondita con quattro indicatori dedicati. Si tratta di un inquinante cosiddetto secondario (cioè non viene prodotto direttamente da qualche attività, ma la sua formazione è una ricombinazione di altri inquinanti favorita dall’irraggiamento solare). Dal 2007 non si osservano superi della soglia di allarme, mentre la soglia di informazione per la salute dei soggetti sensibili e il valore obiettivo per la protezione della vegetazione sono superati diffusamente.
Positive le notizie relative alla polveri sottili, il PM10 e il PM2,5: in entrambi i casi, infatti, il valore medio delle concentrazioni rispetta il limite annuale, e si osserva su tutto il territorio una tendenza alla loro diminuzione.
Non si può parlare di aria senza citare l’inventario regionale delle emissioni: si tratta di uno strumento di valutazione delle singole pressioni al quale si sta lavorando da diversi anni, il cui aggiornamento uscirà nel 2012. Ci si attende una diminuzione degli impatti, sia per il miglioramento dei processi industriali e di contenimento dell’inquinamento, sia per una riduzione del numero di sorgenti conseguente alla chiusura di alcune attività produttive.
Genova, 07/12/2011
PS - si ricorda che la normativa prevede valori cogenti e obiettivo, soglie di informazione e allarme, attenzione e bersaglio, diversificati a seconda delle tipologie di inquinante e del periodo di riferimento, che può essere orario, giornaliero, di otto ore o annuale.
Ecco il dettaglio degli indicatori di qualità dell’aria per tipologie di inquinante (tutti gli approfondimenti, con i valori e le stazioni, si raggiungono dalla Relazione 2011 sul sito www.ambienteinliguria.it, o cliccando direttamente sul link in blu).