SEAsteMAR: ricerca, sicurezza e sostenibilità per il Mediterraneo
Il 14 febbraio 2025, la Fortezza del Priamar di Savona ha ospitato l’incontro "Dal largo alle coste: effetti del cambiamento climatico sull’ambiente marino", nell’ambito del progetto SEAsteMAR. L’evento ha riunito esperti, istituzioni e ricercatori per discutere l’evoluzione dell’ambiente marino, il monitoraggio delle risorse e le strategie di governance per la sicurezza della navigazione e la tutela del mare.
L’incontro si è aperto con i saluti istituzionali di Francesca Giannoni (Arpal), Simonetta Negro (Comune di Savona), Alessio Piana (Regione Liguria), Elisabetta Trovatore (Arpal) e Luca Ferraris (Fondazione CIMA), che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra ricerca e amministrazioni per affrontare le sfide ambientali e valorizzare il Mediterraneo come laboratorio naturale per lo studio degli effetti del cambiamento climatico.
Le tre tavole rotonde hanno approfondito diversi aspetti legati alla gestione dell’ambiente marino.

Biodiversità e pesca
Gli interventi di Laurine Gounot dell’Associazione MIRACETI e Davide Virzi dell’Area Marina Protetta di Bergeggi hanno evidenziato come il cambiamento climatico stia modificando la distribuzione delle specie marine e come strumenti come il visual census e la citizen science possano supportare la tutela della biodiversità. Lara Servetti (Legacoop Liguria) ha affrontato le sfide della pesca, tra cambiamenti climatici, riduzione della flotta e concorrenza internazionale, mentre Laura Castellano del Gruppo Ligure Tartaruge ha presentato le specie presenti nel Mediterraneo.
Monitoraggio e intelligenza artificiale
Andrea Cucco (CNR-IAS) ha illustrato l’importanza della modellizzazione oceanografica, affiancata da campagne di misura sul campo. Valerio Iafolla (IAPS) ha presentato OS-IS, un innovativo sistema di monitoraggio delle onde basato su accelerometri e machine learning, mentre Anne Molcard (Université de Toulon) ha mostrato come l’IA e i big data possano migliorare la gestione delle risorse marine.
Governance e cooperazione internazionale
Antonello Bruschi e Iolanda Lisi (ISPRA) hanno illustrato un sistema di previsione degli eventi di inquinamento a breve termine, mentre Milena Tempesta ha presentato le strategie del Santuario Pelagos per proteggere i cetacei dal traffico marittimo e dall’inquinamento acustico. Marco Rolandi (Regione Liguria) ha ribadito l’importanza della cooperazione transfrontaliera per la gestione sostenibile del mare.
Nelle conclusioni, Francesca Giannoni ha sottolineato la necessità di integrare modellistica, monitoraggio e intelligenza artificiale per migliorare la conoscenza dell’oceano. Ha inoltre evidenziato il ruolo chiave della comunicazione, che deve essere chiara e coinvolgente per i cittadini e utile per i decisori politici. Infine, ha ribadito l’importanza di capitalizzare sui progetti passati e promuovere la cooperazione internazionale per garantire continuità e risultati concreti nella protezione dell’ambiente marino.
SEAsteMAR si conferma così un modello di sinergia tra scienza, governance e tecnologia per affrontare le sfide del Mediterraneo. SEAsteMAR è un progetto finanziato dal I avviso del Programma Interreg Marittimo Italia Francia 2021-2027.