SICOMAR Plus, Arpal all'evento finale del progetto
Evento finale per il progetto SICOMAR Plus di cui Arpal è partner (capofila Regione Toscana).
Una giornata di bilanci e di descrizione delle diverse esperienze e attività svolte in questi anni per promuovere la sicurezza in mare, attraverso l’aumento della superficie marina controllata da strumenti di monitoraggio (radar, satelliti, strumenti in-situ), il miglioramento della qualità delle previsioni meteo-oceanografiche, l’attività di formazione e quelle dimostrative oltre alla creazione di strumenti per la gestione delle emergenze. Il tutto, in un’ottica transfrontaliera di grande importanza e significato.
“Campo centrale” di questa giornata conclusiva è stato Palazzo Pancaldi, a Livorno, con il quale, dalla sede del Centro Funzionale Meteo Idrologico Arpal, si sono collegate Francesca Giannoni, Dirigente del Centro Meteo Arpal, e Stefania Magrì, modellista dell’Unità Operativa Stato qualità delle acque, presenti insieme a Tania Del Giudice, previsore dello stesso Centro Meteo e Patrizia De Gaetano, anche lei modellista Arpal (al lavoro preparatorio hanno partecipato anche Antonio Iengo e Mauro Quagliati).
Al centro dell’intervento dei tecnici Arpal, nell’ambito della tavola rotonda sul miglioramento delle tecnologie per il monitoraggio e la protezione dell’ambiente contro i rischi della navigazione, sono stati i modelli previsionali e i sistemi di supporto alle emergenze. Tanti i temi affrontati: l’integrazione e l’implementazione dei sistemi di rilevamento (boa ondametrica di Capo Mele, o il radar meteorologico a Monte Verrugoli, nello spezzino), il potenziamento dell’infrastruttura di calcolo di modellistica numerica, l’aggiornamento della modellistica idrodinamica per il mar Ligure, fino al racconto delle esperienze di supporto alle emergenze. Il flashback ha portato i partecipanti all’evento, indietro di oltre 2 anni, ottobre 2018, quando due navi si scontrarono lungo la rotta Genova-Bastia causando la fuoriuscita di circa 600 metri cubi di carburante; la chiazza oleosa venne monitorata dal personale dell’Agenzia e seguita attentamente grazie all’utilizzo di accurati modelli previsionali in grado di inviduarne gli spostamenti allo scopo di adottare gli accorgimenti di tutela ambientale necessari.