Specie nascoste, fotografie e dati condivisi: la biodiversità ipogea a Borgio Subterranea

Dal 4 al 6 aprile, Arpal partecipa a Borgio Subterranea con Li.Bi.Oss. e un approfondimento sulla fotografia in grotta per raccontare e tutelare la biodiversità nascosta.
Sono molte infatti le specie protette che vivono nelle grotte della Liguria, come ad esempio il Miniottero (Miniopterus schreibersii), il ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros), il geotritone di Strinati (Speleomantes strinatii) e quello di Ambrosi. Una fauna affascinante e poco conosciuta, detta ipogea o troglobia, che include anche specie troglofile: animali che frequentano gli ambienti sotterranei solo per una parte del loro ciclo vitale.
Fotografia e biodiversità: la voce del territorio
A rappresentare Arpal a Borgio Subterranea sarà Sara Costa, che, in collaborazione con il Gruppo Speleologico del CAI di Bolzaneto, terrà un intervento sull'importanza della fotografia in grotta e sulle sfide tecniche e logistiche di questa affascinante attività. In particolare, approfondirà il ruolo della macrofotografia nello studio delle specie troglofile e troglobie, evidenziando come la condivisione delle immagini e dei dati raccolti possa amplificarne il valore scientifico.

Pipistrelli, geotritoni e miniotteri: sono alcune delle specie nascoste di cui Arpal parlerà a Borgio Subterranea (Fotografie di Sara Costa, Arpal e Gruppo Speleo del CAI di Bolzaneto)
Oltre alla conferenza, sarà visitabile anche la mostra fotografica Camera Oscura, curata dal gruppo speleo fotografico del CAI di Bolzaneto. Un’esposizione che offre uno sguardo suggestivo e tecnico sull’ambiente ipogeo e sulle specie che lo popolano, permettendo anche a chi non ha mai esplorato una grotta di scoprire la bellezza nascosta del mondo sotterraneo.
Anche l'Ufficio Biodiversità di Arpal sarà a Borgio Verezzi per partecipare alla manifestazione nazionale dedicata al mondo sotterraneo, e descrivere l’Osservatorio della biodiversità ligure (Li.Bi.Oss.). Uno strumento fondamentale per conoscere, monitorare e tutelare la biodiversità delle grotte e non solo, costituito da una piattaforma pubblica e validata che raccoglie oltre 235.000 osservazioni su habitat e specie della nostra regione.
Citizen science e tutela: tutti possono contribuire
Grazie all'applicazione web, anche chi è appassionato di speleologia e amante delle grotte può contribuire, inserendo le proprie osservazioni. Un modo concreto per coinvolgere chi vive questi ambienti in prima persona, favorendo comportamenti rispettosi e responsabili.
Conoscere per proteggere: è questo il principio che guida l’attività dell’Osservatorio, che grazie a Li.Bi.Oss. promuove una rete di collaborazione tra enti, specialisti e cittadini, fondamentale per ridurre l’impatto umano sugli ecosistemi più delicati.
A sinistra: La spada nella roccia - Grotta dei Gazzano. A destra: Speleonauti - Antro del Corchia
(Fotografie di Sara Costa, Arpal e Gruppo Speleo del CAI di Bolzaneto)
La biodiversità come bene comune
Un recente articolo pubblicato su Nature ha analizzato quasi 100.000 siti a livello globale per studiare gli effetti delle pressioni antropiche sulla biodiversità. Lo studio conferma che le comunità biologiche stanno cambiando in modo significativo, pur con dinamiche complesse e non sempre omogenee.
Un ulteriore segnale dell’urgenza di agire, partendo dal territorio, dai dati, e da una cultura condivisa della conservazione.