Terzo Valico: le analisi confermano la presenza di clorite
L’ 8 dicembre Arpal, in accordo con la Asl, è intervenuta in pronta disponibilità (una reperibilità immediata che scatta, quando necessario, anche di notte e nei giorni festivi) all’interno del cantiere del Terzo Valico di Cravasco. Cociv infatti aveva attivato la sospensione cautelativa dei lavori per affioramenti di roccia di colore verdastro, apparentemente riconducibile alle pietre verdi (indispensabili per la presenza di amianto).
Nonostante il giorno di festa, Arpal ha campionato sia il materiale sospetto, sia l’aria all’interno del cantiere, con ulteriori campioni d’aria prelevati nella giornata del 9 dicembre negli altri punti solitamente utilizzati per il controllo.
Sebbene le analisi dei campioni relativi alle terre e rocce da scavo siano ancora incomplete (mancano i risultati relativi ai metalli e agli idrocarburi, che richiedono tempi analitici più lunghi), i referti necessari a riscontrare l’eventuale presenza di amianto sono stati pubblicati sul sito di agenzia. E i risultati sono negativi.
A far scattare l’allarme è stato il ritrovamento di minerali di clorite, responsabili della colorazione grigia tendente al verde della roccia.
La relazione dei geologi sottolinea che: “non si riscontrano minerali ad abito fibroso sia dispersi nella matrice sabbiosa, sia sulla superficie dei singoli frammenti di roccia, in accordo con la natura petrografica dei litotipi che non possono contenere nella paragenesi minerali amiantiferi”.
In quello specifico tipo di roccia, dunque non può essere ritrovato amianto; conclusione confermata anche da tutte le analisi strumentali effettuate.
Nell'immagine l’analisi al microscopio a scansione elettronica, che ha evidenziato la presenza di mica bianca, incompatibile con le Pietre Verdi.