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Variazioni nelle acque sotterranee e sismicità: il progetto MEET al convegno GIT 2025

Venerdì, 20 Giugno 2025
  • Il progetto MEET
  • Il contributo di Arpal

Che segnali fornisce l’acqua nel sottosuolo prima di un terremoto? Questa è una delle linee di ricerca del progetto MEET, presentata al convegno GIT 2025, a cui ha contribuito anche Arpal.

Nel XIX Convegno della Sezione “Geosciences and Information Technologies” della Società Geologica Italiana, che si è svolto a Milazzo dal 16 al 18 giugno 2025, è stato presentato un lavoro sul monitoraggio idrogeochimico in continuo come possibile strumento per individuare variazioni nelle acque prima degli eventi sismici. Al convegno, è stata presentata la Piattaforma Idrogeochimica, gestita dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), che raccoglie i dati raccolti della rete di monitoraggio nazionale in costruzione grazie alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv)) e il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (Snpa). 

INGV (sezione di Palermo) sta installando 25 stazioni in varie regioni d’Italia i cui dati vengono trasferiti nella piattaforma IdroGeo per essere poi resi accessibili attraverso la piattaforma IPSES (Italian Platform for Solid Earth Science), gestita da INGV. È  stato sottolineato come la costruzione di una rete di monitoraggio nazionale necessiti del contributo dei molteplici attori che operano sul territorio in un’ottica di efficienza, collaborazione e ottimizzazione delle risorse.

Il progetto MEET

MEET – Monitoring Earth’s Evolution and Tectonics, è un progetto coordinato da INGV e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo è rinnovare, potenziare e in alcuni casi creare nuove stazioni di monitoraggio e osservazione della Terra su tutto il territorio nazionale, per costruire reti di infrastrutture di ricerca all’avanguardia e allineate agli standard europei.

Grazie al miglioramento nella produzione e integrazione dei dati, MEET punta a fornire un contributo concreto alla conoscenza della dinamica terrestre, tema cruciale per i prossimi decenni. Il progetto prevede anche la realizzazione del Portale Italiano per le Scienze della Terra (IPSES), che raccoglierà dati e metadati multiparametrici utili per la comunità scientifica e per la società.

Il contributo di Arpal

Sebbene la competenza sul rischio sismico non rientri tra quelle assegnate ad Arpal, l’Agenzia ligure partecipa a questo progetto grazie alla propria rete freatimetrica e a una convenzione tra SNPA e INGV. In particolare, sono stati messi a disposizione alcuni punti di misura in aree considerate a maggior rischio sismico, come l’Imperiese e lo Spezzino, per l’installazione di sonde idrogeochimiche da parte di INGV. Anche nella zona dell'Acquasanta, riconoscibile in una delle immagini dell'articolo, ci sono alcuni dei punti di monitoraggio del progetto. 

progetto MEET variazioni acqua indicatori sismicita

Le sonde misurano i parametri di livello dell’acqua, come temperatura e conducibilità elettrica, che possono variare in risposta a cambiamenti nel campo di sforzo della crosta terrestre, (che è l’insieme delle pressioni e tensioni a cui le rocce e i materiali sotterranei sono sottoposti a causa della tettonica). L’analisi di queste variazioni può offrire indicazioni utili per la comprensione dei fenomeni sismici, i cui meccanismi di innesco non sono ancora sufficientemente conosciuti. I dati raccolti possono essere anche utili per finalità di valutazione e tutela della risorsa.

Il progetto MEET contribuisce al percorso già avviato di collaborazione tra enti pubblici per la costruzione di una rete di monitoraggio nazionale automatico in continuo, capace di restituire dati aperti e interoperabili, utili per la ricerca e la protezione dell’ambiente.

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