Arma di Taggia: nate altre 20 tartarughe Caretta caretta
Sono altre 20 le piccole tartarughe nate nel nido di Arma di Taggia, messo in sicurezza lo scorso giovedì. Gli esemplari sono sbucati dalla sabbia poco prima di mezzanotte.
A causa del forte inquinamento luminoso da terra, per l’ingresso in acqua è stato necessario l’intervento dei biologi dell’associazione Delfini del Ponente, di presidio al nido insieme ai numerosi volontari, in accordo e in contatto con il Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT).
Il GLIT ricorda che l’inquinamento luminoso ha un impatto importante durante l’emersione dal nido e il raggiungimento del mare. I piccoli esemplari, infatti, sono attratti normalmente dal riflesso della luna sull’acqua che li guida fino al mare e all’ingresso in acqua. Se nelle vicinanze del nido ci sono forti sorgenti luminose a terra, le tartarughine invece di dirigersi verso il mare si dirigeranno verso terra con esiti letali.
La schiusa è stata seguita con grande partecipazione da cittadini che si sono coinvolti a supporto dei biologi e volontari in questa delicata operazione.
Nel nido continua il monitoraggio h24 in quanto potrebbero essere presenti altri piccoli, la cui fuoriuscita potrà avvenire nei prossimi giorni.
Prosegue il monitoraggio sugli altri 8 nidi liguri a Laigueglia, Varazze, Alassio, Zinola, Imperia, Sarzana e Riva Ligure, condotta dal GLIT in collaborazione con le associazioni Menkab e Delfini del Ponente e Società Naturalistica Spezzina, in quanto si avvicina per tutti il periodo di possibile schiusa. In particolare, nel nido di Zinola, in questi giorni è prevista una visita di ispezione per verificare la situazione.
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