Controllo ambientale
Il controllo ambientale deve:
- garantire una puntuale conoscenza ed un attento controllo del territorio sotto il profilo ambientale;
- suggerire obiettivi efficaci di prevenzione e protezione nella programmazione e di sviluppo del sistema informativo ambientale;
- fornire supporto tecnico scientifico agli Enti territoriali, Forze di Polizia e Organi Giudiziari;
- verificare il rispetto di leggi, norme e prescrizioni autorizzatorie di una specifica attività in un determinato momento.
Classificazione delle attività
Le attività di controllo possono essere così classificate:
- attività di controllo sulle fonti di pressione ambientale gerarchizzate e punti generici sul territorio, ovvero altri siti non censiti con criticità di carattere ambientale, ad es. siti contaminati, sversamenti accidentali, misure del radon, impianti radiotelevisivi e di telefonia mobile, etc;
- attività di controllo a seguito di emergenze ambientali;
- attività di Polizia Giudiziaria (PG);
- supporto tecnico-scientifico ad altri Enti;
- controlli preventivi nell’ambito di attività istruttorie per il rilascio di autorizzazioni ambientali;
- partecipazione a Conferenze di Servizi e Commissioni di vario tipo.
La maggior parte delle attività sono svolte secondo procedure condivise a livello regionale e inserite in un sistema di gestione della qualità. Il processo di omogeneizzazione è in continua implementazione in relazione in base ad aggiornamenti della normativa del settore.
Tipologia dei controlli
Le attività di controllo sulle fonti di pressione ambientale (impianti, aziende, siti, sorgenti di campo elettromagnetico e di rumore, etc..) si distinguono poi in controlli preventivi e successivi
I controlli preventivi riguardano le attività tecnico-amministrative a supporto agli Enti Territoriali per l’approvazione di progetti, per il rilascio di autorizzazioni e titoli abilitativi e per l’espressione di pareri in campo ambientale.
I controlli successivi sono invece riferiti alle attività di controllo sul territorio svolte dopo che il progetto è stato approvato o l’impianto autorizzato, con l’attività in esercizio.
La modalità del controllo è così articolata:
- controllo documentale: designa un controllo sulla documentazione dell’impianto senza effettuazione di misure, campionamenti o analisi (esempio: verifica di registri di carico e scarico, quaderni di manutenzione, etc.);
- controllo tecnico: verifica, tramite sopralluogo, dei requisiti di carattere strutturale dello stabilimento e delle pertinenti attrezzature nel rispetto degli standard di qualità ambientale; si tratta di controlli puntuali che possono richiedere esecuzioni di misure o stime per verificare il corretto funzionamento e la sicurezza degli impianti (esempio: verifica del corretto funzionamento del sistema di raccolta e trattamento del percolato in una discarica);
- controllo gestionale: indica il controllo sulla corretta gestione dell’impianto (esempio: verifica del Sistema di Gestione della Sicurezza degli impianti soggetti a normativa Seveso, verifica della corretta gestione degli autocontrolli, etc.);
- controllo strumentale o analitico: inteso come monitoraggio diretto dell’impatto dell’impianto sull'ambiente, ai fini di garantire la conformità alle prescrizioni ambientali pertinenti. Questo tipo di controllo richiede un campionamento ed una successiva analisi e/o altro tipo di elaborazione;
- controllo integrato: quale controllo dell’impatto complessivo di un impianto sull'ambiente, che in sede operativa può essere costituito dall'insieme dei controlli sopra descritti.
Tipologia di attività
Le attività possono essere classificate nel modo seguente in base alla tipologia di attività richiesta:
- Attività programmata: è quella svolta nell’ambito del ‘Programma annuale di attività’ di cui alla L.R., costruito sulla scorta dei piani pluriennali e delle proposte dei Comitati Provinciali di Coordinamento.
- Attività non pianificata da programmare: è quella attività non inclusa nel piano annuale svolta in risposta ad una richiesta puntuale proveniente normalmente da un Ente, cui ARPAL fa da supporto tecnico, quale: Regione, Provincia, Comune, ASL, VVFF, Procura, Forze di Polizia, etc.
- Attività su progetto: sono attività svolte su convenzione all’interno di un progetto specifico di indagine/ricerca, o comunque finalizzato al raggiungimento di specifici obiettivi in tempi definiti.
- Attività non pianificata relativa a segnalazioni/esposti si distingue in:
- attività in emergenza che comporta l’uscita immediata del personale, e comunque entro il giorno successivo. Detta attività viene effettuata o in orario di servizio, o in pronta disponibilità, ovvero fuori orario di servizio compresi i giorni prefestivi e festivi.
- attività non in emergenza: detta attività viene effettuata su richieste non programmate legate sempre ad una segnalazione/esposto, ma la cui evasione può essere differita nel tempo in quanto non a carattere di emergenza, o espressa in altre forme senza che si sia reso necessario l’intervento sul territorio.
Attività di polizia giudiziaria (PG)
Trattasi di indagini spesso lunghe e complesse su eventi contravvenzionali/delittuosi che possono costituire o costituiscono danno per l’ambiente, effettuate sia su iniziativa diretta, sia su attivazione da parte della Procura o Forze dell’Ordine.