Nuovi dati sulla biodiversità della Piana del Magra con il progetto VARIABIOMA
Quasi 4000 osservazioni e oltre 70 specie rilevate grazie a fototrappole e DNA ambientale: questi sono i nuovi risultati del monitoraggio condotto da Arpal nella Piana del Magra.
A poco più di un anno dall’avvio delle attività, il progetto VA.RI.A.-BIO.MA – Valorizzazione e ripristino ambientale della biodiversità di Marinella, promosso dal Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara e finanziato con fondi del PNRR – NextGenerationEU, restituisce un quadro sempre più ricco della fauna nella Piana del Magra, area classificata come Zona Speciale di Conservazione (ZSC).
Già nelle fasi iniziali, Arpal aveva illustrato il programma e le prime installazioni di fototrappole e campionamenti di DNA ambientale, seguite poi da un aggiornamento sulle attività di monitoraggio presentato a Sarzana nel luglio 2025.

Figura 1 - La presentazione dei risultati svoltasi il 22 ottobre nella sala consiliare del Comune di Sarzana.
Risultati del monitoraggio: oltre 70 specie e quasi 4.000 osservazioni
Tra febbraio e luglio 2025, le fototrappole installate in sette stazioni di monitoraggio hanno prodotto oltre 3.500 video-catture, documentando 44 specie animali. Le più diffuse sono risultate volpe, merlo, minilepre e gallinella d’acqua, seguite da cinghiale, tasso e pettirosso. Sono stati inoltre osservati lupo, nitticora, martin pescatore, falco smeriglio e picchio rosso maggiore, specie di interesse conservazionistico, oltre all’istrice, in espansione in Liguria, e alla nutria, specie aliena invasiva.

Figura 2 - Alcune immagini di mammiferi e uccelli catturati dalle fototrappole: un cinghiale, alcune minilepri, un porciglione e un lupo.
Le analisi del DNA ambientale, condotte tra settembre e novembre 2024 in 11 stazioni di campionamento, hanno permesso di rilevare 28 specie ittiche e 3 anfibi, tra cui cinque tutelate dalla Direttiva Habitat e specie in pericolo critico come anguilla e cavedano etrusco.
Tra le specie individuate figurano anche alcune eurialine, cioè organismi acquatici capaci di vivere in acque con salinità variabile, tipiche delle zone di transizione tra mare e fiume. È il caso del branzino, dei cefali e del pesce ago di rio, che popolano i canali e le aree costiere della Piana del Magra.

Figura 3- Un'immagine della presentazione che riassume la situazione sulla comunità ittica.
I risultati hanno anche confermato la presenza di diverse specie alloctone, ovvero organismi introdotti in un ambiente al di fuori della loro area di distribuzione naturale, spesso per effetto delle attività umane. Queste specie, come pesce gatto, gambusia e persico trota, possono predare o competere con la fauna autoctona e alterare gli equilibri ecologici locali.
Tecnologie per la tutela e la conoscenza della biodiversità
Le attività di Arpal, coordinate dall’Ufficio Biodiversità in collaborazione con il Laboratorio di Virologia ambientale e Biologia molecolare, contribuiscono ad arricchire la banca dati regionale Osservatorio ligure della biodiversità, (Li.Bi.Oss.) e a fornire informazioni scientifiche utili alla gestione sostenibile delle aree naturali protette.
“Fototrappole e DNA ambientale ci permettono di osservare la vita selvatica senza disturbarla, fornendo basi solide per la conservazione”, ha spiegato Dario Ottonello durante la presentazione dei risultati svoltasi nella sala consiliare del Comune di Sarzana.

