PM - particolato atmosferico
Ultimo aggiornamento
Mercoledì, 01 Febbraio 2017
Le polveri in atmosfera sono costituite dai materiali più diversi, che si presentano con varie granulometrie. Possono venire immesse in ambiente (frazione primaria) o possono formarsi in aria per reazione o condensazione di vari composti (frazione secondaria).
La concentrazione in aria di queste particelle viene limitata dalla naturale tendenza alla deposizione per effetto della gravità e dall’azione delle nubi e delle piogge: la loro permanenza è inoltre legata alla dimensione delle particelle stesse.
Sorgenti naturali: eruzioni vulcaniche, incendi boschivi, erosione delle rocce, dispersione di pollini e spray marino.
Sorgenti antropiche: utilizzo di combustibili fossili, emissioni degli autoveicoli, usura di pneumatici, dei freni e del manto stradale, fonderie, miniere, cementifici
Effetti sull’ambiente: provoca una diminuzione della visibilità atmosferica: diminuisce la luminosità in seguito ad assorbimento o riflessione della luce solare. Favoriscono la formazione di nebbie perché costituiscono i nuclei di condensazione attorno ai quali si condensano le gocce d’acqua.
Normativa di riferimento: d.lgs.155/2010 all.XI
PM10: materiale particellare con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm
PM2,5: materiale particellare con diametro aerodinamico inferiore a 2,5 µm
Inquinante | Riferimento | Limiti |
Particolato fine PM10 | D. Lgs. n. 155 del13/8/2010 | Valore limite giornaliero: 50 μg/m3 da non superarsi più di 35 volte per anno civile |
Valore limite annuo: 40 μg/m3 | ||
Particolato fine PM2,5 | D. Lgs. n. 155 del13/8/2010 | |
Valore limite annuo : 25 μg/m3 |