Qualità dell'aria, i riflessi del lockdown nella aree vicino ai porti liguri
Il monitoraggio della qualità dell’aria è una delle prerogative di Arpal che, oltre all’analisi quotidiana dei dati provenienti dalla Rete regionale in tempo reale e, dunque, dalle centraline disseminate sul territorio, effettua focus legati a particolari situazioni.
A Milano, durante i due giorni di confronto interagenziale SNPA sulla caratterizzazione del particolato atmosferico, Maria Chiara Bove, tecnico Arpal che si occupa proprio di queste tematiche, ha affrontato un caso meritevole di approfondimento, ovvero i riflessi del lockdown vissuto nella primavera 2020, sulla qualità dell’aria nelle zone limitrofe alle aree portuali.
I risultati dello studio evidenziano come, nelle postazioni vicine ai porti di Genova, Savona e La Spezia, non si siano registrate differenze significative rispetto alla presenza degli ossidi di azoto nell’aria in condizioni normali, come invece quelle riscontrate nelle altre stazioni di traffico della Rete. L’origine di questo fenomeno, molto probabilmente, è legata all’impatto delle navi passeggeri permanentemente attraccate nei vicini moli, seppur prive di passeggeri, con un regime di funzionamento dei motori dell’ordine di circa l’80% rispetto a quello di piena operatività. Peraltro, proprio quasi in coincidenza con la pandemia, è partito il progetto INTERREG “Aer Nostrum”, di cui Arpal è capofila, e che mira a promuovere la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalle attività portuali ed in particolare, dalle navi. L’obiettivo generale del progetto, dunque, è quello di contribuire a preservare o migliorare la qualità dell’aria nelle aree prospicenti i porti dell’area di cooperazione, favorendo al contempo la crescita sostenibile delle attività portuali, nel rispetto della normativa vigente e delle politiche ambientali europee.
Ecco allora che si stanno effettuando monitoraggi preliminari anche grazie all’utilizzo di smart sensor che saranno poi collocati in particolari siti intorno l’area portuale. I dati saranno poi confrontati anche con quelli risultanti da alcune campagne stagionali in atto, svolte nel sito di San Teodoro presso un Laboratorio mobile, e a Corso Firenze presso la centralina fissa della rete regionale di monitoraggio, che consentiranno di effettuare una valutazione quantitativa del contributo di ciascuna “sorgente” alla concentrazione totale di particolato atmosferico.