Nonostante il mese di pioggia, i torrenti liguri hanno risposto bene
Ancora una volta il territorio regionale ligure ha mostrato criticità generalmente localizzate a fronte di precipitazioni che, in altre parti d’Italia, avrebbero potuto generare impatti più estesi.
L’evento del fine settimana ha seguito fedelmente quanto previsto, soprattutto sui settori di Centro Levante, dove gli eventi sono stati correttamente ricompresi nello scenario dell’allerta gialla.
A Ponente, invece, gli impatti idrologici sono stati meno gravi del previsto. Il minimo depressionario domenica notte si è formato in una posizione leggermente più defilata rispetto a quanto prospettato dalla modellistica venerdì e sabato mattina. La conseguenza è stata una componente dei flussi nord-orientale piuttosto che meridionale, quindi con uno scenario relativamente più secco e freddo sull’imperiese (e viceversa più bagnato nel Sud della Francia).
Nonostante ciò, le situazioni più impegnative al suolo si sono verificate proprio a Ponente, dove un centinaio di persone per qualche tempo sarà costretta a raggiungere la propria abitazione a piedi nei comuni di Molini di Triora e Rezzo.
Nel resto della regione si sono verificati smottamenti e crolli localizzati, già ripristinati o in fase di sistemazione.
Nessuna criticità ha riguardato i corsi d’acqua.
Si sono ovviamente innalzati, ma sono stati ovunque ben contenuti negli alvei. Hanno raggiunto il primo livello di guardia a Tiglieto, Campo Ligure e sul Bisagno a La Presa. Nel pomeriggio il Vara a Nasceto ha lambito la prima soglia di attenzione e in serata l’evoluzione ha portato senza problematiche il colmo di piena al mare; da non considerare la segnalazione a Isola del Cantone, interessata da lavori nel letto del Vobbia in prossimità dell’idrometro.
I venti hanno soffiato impetuosi, con raffiche superiori ai 100 km/h: 155 a Casoni di Suvero, 131 a Corniolo, 130 a Fontana Fresca e Framura.
Per quanto riguarda le precipitazioni, questi i dati più significativi del weekend, che non sono eccezionali di per sè, ma si inseriscono in un mese particolarmente bagnato, con una cumulata degli ultimi 30 giorni compresa fra i 200 mm agli estremi della regione (Imperia e Castelnuovo Magra) e gli oltre 750 mm a Urbe Vara Superiore: la quasi totalità del territorio supera i 400 mm, un dato provvidenziale per colmare il deficit idrico accumulato nell’ultimo triennio.
Cumulata oraria massima in mm (fra i 35 e i 50 mm/h è definita “forte”, superiore ai 50 mm/h “molto forte”):
Cumulata oraria |
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Mele |
53,8 mm |
Molto forte |
Fiorino |
46,6 mm |
Forte |
Turchino |
44,4 mm |
Forte |
Premanico |
34,8 mm |
Moderata |
Genova Quezzi |
31,2 mm |
Moderata |
Cumulata evento in mm (dalle 18 del 08/03 alle 21 del 10/03 – 51 ore):
Cumulata evento (inizio venerdì ore 18.00) |
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Mele |
180 mm |
Urbe Vara Superiore |
175 mm |
Prai |
161 mm |
Turchino |
157 mm |
Davagna |
152 mm |
Nell'immagine la distribuzione delle piogge sulla regione negli ultimi 30 giorni.
In conclusione, ricordiamo che l’allerta non si emana per la pioggia che cade, ma per i possibili effetti al suolo o la probabilità di accadimento di temporali forti.
L’allerta gialla può interessare giornate apparentemente soleggiate (magari con un temporale forte a pochi chilometri di distanza) e situazioni caratterizzate da piogge come il fine settimana appena trascorso, che hanno prodotto criticità al suolo localizzate e nessun rischio di esondazione dei torrenti. Per l’allerta arancione bisogna che i rischi prevedibili al suolo abbiano un’estensione e un’intensità superiori, con coinvolgimento di torrenti a rischio esondazione o temporali forti, organizzati e stazionari per il tempo sufficiente a creare effetti al suolo che richiedano diffusi interventi di ripristino, non risolvibili in qualche ora.