acque interne sotterranee
Secondo il D. Lgs. 152/06, che recepisce la direttiva comunitaria 2000/60/CE e in questo ambito rappresenta il quadro di riferimento normativo, "le acque sotterranee sono le acque che si trovano al di sotto della superficie del terreno, nella zona di saturazione e in diretto contatto con il suolo e il sottosuolo".
Il D.Lgs. 30/09 (Attuazione della direttiva 2006/118/CE) è la norma nazionale relativa alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento, mentre a livello regionale, la L.R. 20/06 attribuisce ad Arpal, tra le altre, la competenza dei monitoraggi finalizzati alla classificazione dello stato ambientale delle acque interne, trasformando un'attività inizialmente "a progetto" in un'attività a tutti gli effetti istituzionale.
Per il controllo quali-quantitativo delle acque sotterranee, che costituiscono una risorsa di primario valore e interesse, essendo la fondamentale fonte di approvvigionamento idropotabile della regione, oltre a essere la risorsa idrica di maggior pregio, che è già stata definita "il petrolio del futuro" per i grandi interessi strategici che vi stanno convergendo a livello mondiale, Arpal si avvale di una rete di monitoraggio costituita da circa 200 pozzi che sottopone a misura del livello idrico mensilmente e a campionamento con cadenza trimestrale o quadrimestrale.
Per il controllo dei livelli idrici è altresì in corso di progressiva implementazione una rete di freatimetri automatizzata, di cui alcuni in teletrasmissione, in grado di effettuare misurazioni in continuo
Gli acquiferi attualmente monitorati sono quelli alluvionali, ossia quelli ospitati nelle piane di fondovalle, generalmente corrispondenti ai tratti fluvio-torrentizi terminali, sia per la loro preminenza in termini di volumi d'acqua contenuti, sia per il conseguente maggior interesse ai fini dell'approvvigionamento idropotabile.
Sono oggetto di monitoraggio anche un gruppo di sorgenti significative, al fine della caratterizzazione degli acquiferi in roccia.
I contaminanti ricercati comprendono: metalli inquinanti inorganici, idrocarburi organici aromatici e policiclici aromatici (IPA), alifatici clorurati cancerogeni, nitrobenzeni, clorobenzeni, pesticidi e altre sostanze quali i policlorobifenili (PCB). Tali parametri sono integrati da misure in campo, quali la conducibilità, il tenore di ossigeno, il pH e il potenziale redox, tutti parametri indicatori di contaminazione.
Con Decreto del 6 luglio 2016 all’elenco di cui sopra dei parametri ricercati sono stati aggiunte le sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS).