Balneazione
Le acque di balneazione sono le "acque superficiali o parte di esse nelle quali l'autorità competente prevede che venga praticata la balneazione e non ha imposto un divieto permanente di balneazione" (art. 1 c. 3 D.lgs. n.116/ 2008).
La stagione balneare in Italia va dal 1 maggio al 30 settembre di ogni anno; tuttavia i controlli iniziano per legge un mese prima, a partire dal 1 aprile.
La costa è divisa in tratti, rappresentati ognuno da un punto di campionamento, e monitorati con cadenza almeno mensile da Arpal; cadenza, criteri e metodologie sono stabiliti in Italia dal D.lgs. n.116/ 2008.
Ogni anno la Regione Liguria decreta l’elenco dei tratti costieri liguri appartenenti alla rete di monitoraggio per la stagione in corso, e il relativo calendario di campionamento: per il 2024 la costa regionale ha 381 punti di controllo, e il documento di riferimento per la Liguria è la DD 2014 del 20/03/2024.
La costa ligure comprende anche poche aree non balneabili in modo permanente (per motivi di sicurezza, portuali, di inquinamento permanente, militare o altro) che non sono quindi oggetto di monitoraggio.
Per l'attività a mare, l'Agenzia si avvale del supporto logistico della Capitaneria di Porto.
Monitoraggio
Il monitoraggio delle acque di balneazione è svolto dalle sedi provinciali di Arpal, secondo un calendario fissato prima dell'inizio della stagione balneare (DD 2014 del 20/03/2024) il punto di campionamento, rappresentativo del tratto di costa, è individuato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento.
Il campionamento è eseguito non oltre il quarto giorno rispetto alla data fissata; eventuali ritardi devono essere giustificati al Ministero della Salute e alla Comunità europea.
Il prelievo deve avvenire, dove possibile, a 30 cm sotto la superficie dell'acqua e in acque profonde almeno un metro; il volume minimo di acqua per le analisi microbiologiche è di 500 ml; il campione è conservato a una temperatura di 4°C fino all'arrivo in laboratorio, dove viene analizzato entro le 24 ore successive al prelievo.
LA RETE DI MONITORAGGIO | I PARAMETRI RILEVATI |
La rete di monitoraggio 2024 è costituita da 381 punti, così suddivisi: Imperia 86 punti di monitoraggio Savona 101 punti di monitoraggio Genova 110 punti di monitoraggio La Spezia 84 punti di monitoraggio |
I parametri rilevati per ciascuna acqua di balneazione marina sono: Escherichia coli |
La conformità di una singola acqua, ai fini della balneabilità, si basa esclusivamente sui valori di laboratorio dei primi due parametri microbiologici, indicatori di contaminazione fognaria, che richiedono 24 ore di tempo tecnico analitico.
Per ottenere la conformità entrambi i valori devono stare sotto i limiti stabiliti dalla normativa.
Le conformità presenti su questo sito sono aggiornate in tempo reale, mentre i dati sono pubblicati non appena disponibili i referti.
Le informazioni circa la balneabilità delle acque tengono conto degli esiti delle analisi di laboratorio effettuate da Arpal e dei provvedimenti emanati dai Comuni e pervenuti all’Agenzia esclusivamente in materia igienico-sanitaria.
Per eventuali altri provvedimenti che interessino ambiti differenti, ad esempio sicurezza della navigazione e dei bagnanti, si invitano i cittadini a consultare i siti dei Comuni e delle Capitanerie di Porto competenti territorialmente.
Classificazione
La classificazione di un'acqua di balneazione è un giudizio del tratto di costa indipendente dal fatto che in quel momento sia balneabile o meno: viene calcolato sulla base di un set di dati "storici" (tipicamente gli ultimi quattro anni) e resta invariato per tutta la stagione balneare corrente. Al termine di ogni stagione balneare, la classificazione viene ricalcolata e deliberata, entro il 30 novembre di ogni anno, da Regione Liguria.
Ai sensi del D. Lgs. 116/08 le classi di qualità sono:
- Eccellente;
- Buona;
- Sufficiente;
- Scarsa.
Per il 2024 è stata approvata la DD 2014 del 20/03/2024 che, all'allegato 2, riporta la classificazione acque di balneazione valida per tutto il 2024.
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PER ULTERIORE APPROFONDIMENTO: come si calcola la classificazione delle acque di balneazione
Nella tabella seguente sono definiti i limiti (MPN - Most Probable Number) per ciascuna classe di qualità.
PARAMETRO |
QUALITA’ ECCELLENTE |
QUALITA’ BUONA |
QUALITA’ SUFFICIENTE |
METODO DI RIFERIMENTO |
Enterococchi intestinali – MPN/100 ml |
100* | 200* | 185** | UNI EN ISO 7899-2:2003 |
Escherichia coli - MPN/100 ml | 250* | 500* | 500** | ISO 9308-2:2012 |
*basato sul calcolo del 95° percentile
**basato sul calcolo del 90° percentile
Si avrà dunque un’acqua classificata sufficiente per valori del 90° percentile minori o uguali a 500 E.C.; un’acqua classificata buona per valori del 95° percentile minori o uguali a 500 E.C. e un’acqua classificata eccellente per valori del 95° percentile minori o uguali a 250 E.C. Infine, qualora il valore del 90° percentile risulti maggiore di 500 E.C. l’acqua di balneazione verrà classificata scarsa.
(1) Il metodo per calcolare la classificazione delle acque di balneazione è definito dall’allegato 2 del D.lgs. 116/08, basato sulla valutazione del 90° e del 95° percentile, poiché la metodica statistica utilizzata non è una media, ma il percentile. Nella relazione di calcolo si definisce l’indicatore percentile, della deviazione standard della serie di campioni senza una valutazione del ‘verso’ che produce la variazione della serie: valori dei campioni che evidenziano una migliore situazione di inquinamento microbiologico vengono trattati allo stesso modo di valori che denotano un maggiore inquinamento microbiologico.
L’Allegato 2 del D.Lgs. 116/2008 riporta l’algoritmo per il calcolo del percentile su cui si basa la classificazione delle acque di balneazione: “Sulla base della valutazione del percentile della normale Funzione di Densità di Probabilità (PDF) log10 dei dati microbiologici ricavati su una particolare acqua di balneazione, il percentile viene così ricavato:
- prendere il log10 di tutte le enumerazioni batteriche nella sequenza di dati da valutare (se si ottiene un valore zero, prendere invece il log10 del limite minimo di rilevazione del metodo analitico usato);
- calcolare la media aritmetica dei log10 (µ);
- calcolare la deviazione standard dei log10 (omega).
- il punto superiore del 90° percentile della funzione PDF si ricava dalla seguente equazione: superiore al 90° percentile = antilog (µ + 1,282 (omega)).
- il punto superiore del 95° percentile della funzione PDF si ricava dalla seguente equazione: superiore al 95°percentile = antilog (µ + 1,65 (omega))”
Profili di balneabilità
Per ogni acqua di balneazione è predisposto un "profilo", ossia una scheda di dettaglio contenente informazioni relative all'anagrafica, alla localizzazione, agli aspetti geografici del territorio, alla valutazione degli impatti (fognari e non), nonchè una sintesi dello stato delle acque in oggetto. Tale scheda è consultabile selezionando i singoli punti di campionamento.
In base all’articolo 6 del D.lgs. 116/2008 e all'allegato E del DM 97/2010, prevede:
- La descrizione delle caratteristiche fisiche, geografiche ed idrologiche delle acque di balneazione e di altre acque di superficie del bacino drenate nelle acque di balneazione interessate, che potrebbero essere una fonte di inquinamento rilevante, ai sensi della Direttive 2006/7/CE e 2000/60/CE;
- L'identificazione e la valutazione delle cause di inquinamento che possono influire sulle acque di balneazione e danneggiare la salute dei bagnanti;
- La valutazione del potenziale di proliferazione cianobatterica;
- La valutazione del potenziale di proliferazione di macroalghe e/o fitoplancton;
- Se la valutazione di cui alla lettera b) segnala la presenza di un rischio di inquinamento di breve durata, sono necessarie le seguenti informazioni:
- Previsione circa la natura, la frequenza e la durata dell'inquinamento di breve durata previsto;
- Informazioni dettagliate sulle restanti cause di inquinamento, incluse le misure di gestione adottate e le scadenze fissate per l'eliminazione di dette cause;
- Le misure di gestione adottate durante l'inquinamento di breve durata e l'identità e le coordinate degli organismi responsabili della loro adozione;
- L'ubicazione del punto di monitoraggio
FAQ
Cos'è un “profilo di balneazione”?
Un profilo di balneazione è un documento che contiene la descrizione della caratteristiche fisiche, geografiche ed idrologiche dell'area di balneazione, l'identificazione del punto di monitoraggio e delle possibili fonti di inquinamento che influiscono in maniera negativa sulla qualità delle acque di balneazione. Inoltre, nel profilo di balneazione è contenuta la valutazione dei potenziali rischi dovuti alla proliferazione di cianobatteri, macroalghe e/o fitoplancton.
Cosa sono gli Enterococchi intestinali e gli Escherichia coli?
Gli Enterococchi intestinali sono batteri, di forma sferica, disposti a catenelle; fanno parte della flora microbica intestinale umana e animale. La loro presenza all'interno delle acque di balneazione è indice di contaminazione fecale. Il limite accettato per le acque marine è di 200 MPN/100 ml.
Gli Escherichia coli sono batteri situati nella parte inferiore dell'intestino di animali a sangue caldo (incluso l'uomo). Il loro ritrovamento nei corpi idrici identifica la presenza di condizioni di fecalizzazione (è il principale indicatore di contaminazione fecale, assieme agli Enterococchi). Il limite di Escherichia coli accettato per le acque marine è di 500 MPN/100 ml.
Che cosa si intende per “misure di gestione”
Con tale termine si intendono le attività di seguito riportate:
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istituzione e aggiornamento di un profilo delle acque di balneazione;
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istituzione di un calendario di monitoraggio;
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monitoraggio delle acque di balneazione tramite campionamento ed analisi;
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valutazione della qualità delle acque di balneazione;
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classificazione delle acque di balneazione;
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identificazione e valutazione delle cause di inquinamento che potrebbero influire sulle acque di balneazione e nuocere alla salute dei bagnanti;
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informazione al pubblico;
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azioni volte ad evitare l'esposizione dei bagnanti all'inquinamento;
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azioni volte a ridurre il rischio di inquinamento;
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azioni volte alla rimozione delle cause di inquinamento ed al miglioramento delle acque di balneazione.
Delle attività sopra descritte, all'Arpal competono il monitoraggio delle acque di balneazione, la valutazione della qualità delle acque di balneazione, la classificazione delle acque di balneazione, l'identificazione e la valutazione delle cause di inquinamento che potrebbero influire sulle acque di balneazione e costituire così un rischio per la salute dei bagnanti
Quando un'acqua di balneazione può essere temporaneamente interdetta alla balneazione?
Un'acqua di balneazione si definisce “interdetta alla balneazione” quando, a seguito di analisi sfavorevoli, il Sindaco decreta, con opportuno atto formale, la chiusura della stessa. Il Sindaco può interdire autonomamente la balneazione, in caso di pericolo immediato, al fine di preservare la salute dei bagnanti (es: rottura di una rete fognaria).
Quando un'acqua di balneazione deve essere vietata permanentemente alla balneazione?
Un'acqua di balneazione deve essere vietata permanentemente alla balneazione dopo 5 anni consecutivi in cui tale acqua è stata classificata “scarsa”.
Da cosa è causata la schiuma che spesso si vede sulla superficie del mare? Identifica una forma di inquinamento?
Le schiume che a volte si scorgono sulla superficie del mare non sono sempre collegabili a forme di inquinamento: è spesso, al contrario, un fenomeno naturale, legato alla proliferazione di organismi di piccole dimensioni, uni o pluricellulari, di solito alghe e/o fitoplancton (insieme di organismi presenti nel plancton), che si trovano alla base della catena alimentare marina.
In particolare, si tratta di aggregati di particelle di dimensioni minori ad 1 µm (micrometro, cioè 1 millesimo di millimetro), in concentrazioni variabili grossomodo da 3.000 a 50.000 cellule/litro, tenute assieme da materiale gelatinoso trasparente di origine organica (principalmente polisaccaridi, cioè zuccheri, composti fenolici e poi in minor misura proteine e amminoacidi).
Un altro fenomeno singolare, riscontrabile sullo specchio d'acqua antistante le nostre Riviere, durante il periodo che va da febbraio ad inizio giugno, sono delle macchie di colore giallognolo che possono raggiungere dimensioni consistenti. Queste macchie non sono altro che polline. In primavera, infatti, diverse specie arboree, in particolare quelle appartenenti alla famiglia delle Pinaeae (Pino marittimo, Pino d'Aleppo) e delle Cupressaceae (Ginepro), lo diffondono nell'aria. Il polline di queste specie, per la sua struttura, viene trasportato facilmente dal vento anche a grande distanza e una volta depositati in mare rimane in superficie per molto tempo grazie alla sua galleggiabilità. La formazione delle macchie giallognole avviene perchè il vento insieme al moto ondoso, tende a riunire insieme migliaia di granuli di polline che sono presenti in mare. Il polline non è dannoso in alcun modo né per l'uomo né per gli altri esseri viventi.
Per quanto naturale, il fenomeno non è bello da vedersi, soprattutto quando le schiume trattengono piume di gabbiani e addirittura sacchetti e bottiglie. I parametri, controllati per legge, per stabilire la balneabilità di un tratto di costa, si limitano agli aspetti batteriologici e chimici delle acque.
In ogni caso, se un cittadino ritiene di essere in presenza di una massiva forma di inquinamento, può attivare il Comune territorialmente competente; questo attiverà la capitaneria di Porto di zona, la quale svolgerà ricognizioni in mare e successivamente recapiterà i campioni all'Arpal per le analisi.
Cosa sono le “Bandiere Blu” e a cosa servono?
La Bandiera Blu è una eco-label volontaria, assegnata dalla FEE (Foundation for Environmental Education) (www.feeitalia.org) alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.
I criteri scelti per l'assegnazione delle bandiere Blu comprendono una molteplicità di fattori, tra i quali la richiesta del Comune interessato. La buona qualità delle acque di balneazione è solo uno dei tanti requisiti necessari per ottenere la Bandiera Blu. L'obiettivo primario di questo programma è quello di indirizzare la politica di gestione locale delle località rivierasche verso un processo di sostenibilità ambientale in senso ampio.
Quali sono le caratteristiche dell'alga Ostreopsis ovata? È nociva per l'uomo?
L'Ostreopsis ovata è una microalga marina, tipica dei climi caldi e tropicali ma da qualche anno presente anche nel mar Mediterraneo. La fioritura dell'alga è stata localizzata nel 2005 proprio nelle acque del litorale di Genova, ma la sua presenza è stata segnalata anche in Toscana, Emilia-Romagna e Puglia.
Quando si verifica la fioritura dell'alga, le acque in superficie possono rappresentare colorazioni anomale e chiazze schiumose biancastre e marroni, od opalescenza o materiale gelatinoso in sospensione; nonostante ciò l'alga non è visibile ad occhio nudo, poiché microscopica. Generalmente, luglio e agosto sono i mesi in cui ci si aspetta la presenza di tale alga nei tratti di mare più caldi.
La fioritura dell'alga può causare un'intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico sulle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente rinorrea, difficoltà respiratorie e febbre. La modalità di esposizione per il manifestarsi dei sintomi non è l'ingestione, bensì l'inalazione di aerosol marino contenente le tossine prodotte dall'alga.
Cosa si fa per contenere il fenomeno dell'Ostreopsis ovata?
Con l'entrata in vigore, il 25 maggio 2010, del decreto 30 marzo 2010, in Italia è diventato obbligatorio effettuare monitoraggi in aree a rischio di O. ovata e altre alghe potenzialmente tossiche. Le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (Arpa), nei litorali marini ove si è conclamato il fenomeno sopra descritto, ricercano nei periodi estivi, fin prima che si stiano per verificare situazioni critiche, la loro presenza e ne tengono sotto controllo il numero nell'acqua di mare. Inoltre, avvertono i Comuni e le ASL di competenza nel momento in cui venga ravvisata una massiccia presenza.
Come devo comportarmi a seguito di una presunta intossicazione da alga?
Per tutti gli aspetti sanitari, oltre al proprio medico curante, è sempre consigliabile avvertire la ASL Igiene Pubblica. In assenza di correlazioni scientifiche tra la presenza dell'alga Ostreopsis, la sua fioritura e, soprattutto, la produzione di tossine, spetta alla ASL, in base ad eventuali analoghe segnalazioni, valutare quanto indicato dai cittadini.