Erosione e inondabilità dei litorali: Arpal al convegno dell'Ordine dei Geologi
E’ ancora fresco, nella mente di tutti, il ricordo della mareggiata di fine ottobre 2018 che ha flagellato le coste della Liguria. Un evento di portata storica che ha ulteriormente stimolato la comunità scientifica a cercare di capire meglio questi fenomeni; la base per poter, poi, aiutare i soggetti preposti a cercare di mitigare gli effetti di questi eventi sulle fasce costiere, sia per quanto riguarda gli affacci sul mare che le zone immediatamente a ridosso.
Per questo l’Ordine Nazionale dei Geologi ha organizzato, a Genova, un convegno proprio su questi temi nel corso del quale Francesca Giannoni, idrologo e dirigente del Centro Meteo Arpal ha portato l’esperienza dell’Agenzia sia in fatto di previsioni che di monitoraggio in tempo reale.
Dopo aver descritto il sistema di allertamento regionale, in linea con quello nazionale, l’ingegner Giannoni ha descritto la dinamica meteorologica della mareggiata dello scorso 28 ottobre. Un evento devastante per altezza d’onda associata anche a un periodo d’onda molto lungo, caratteristiche che hanno determinato un’enorme quantità di energia in gioco. Un’ulteriore riprova della straordinarietà dell’evento arriva dal fatto che i comuni danneggiati sono stati ben 140.
La Dirigente Arpal ha poi confrontato la dinamica di questa mareggiata con altri eventi in qualche modo simili, da quello avvenuto nel 1955 fino ai più recenti del 2000 e del 2008 concludendo con una disamina del perché la Liguria sia così vulnerabile del punto di vista meteo-idro-geologico (posizione in fondo al Mediterraneo, barriera orografica, bacini piccoli, urbanizzazione).