Schiume e formazioni galleggianti in mare: fenomeni naturali e segnali ambientali

Soprattutto durante la primavera e l’estate può capitare di osservare in mare – anche lungo le coste della Liguria – schiume bianche, colorazioni anomale dell’acqua, chiazze giallastre o altri materiali galleggianti. Si tratta spesso di fenomeni naturali, che possono derivare da processi biologici o da elementi trasportati dal vento e dalle correnti.
Non sempre la presenza di questi elementi indica un problema ambientale. Riconoscerli è utile per valutare correttamente la situazione del mare e capire se esistono rischi per la salute o per l’ambiente.
I principali fenomeni osservabili
- Schiume bianche persistenti
Si formano naturalmente quando il plancton, in presenza di nutrienti, vento e moto ondoso, rilascia sostanze organiche che si accumulano in superficie. Le schiume bianche non sono di per sé un segnale di inquinamento. - Colorazioni anomale dell’acqueIn estate possono verificarsi proliferazioni di microalghe (come Ostreopsis ovata o specie del gruppo delle Chlorophyta) che modificano il colore dell’acqua, rendendola più verde o torbida. Anche questo è un processo naturale, favorito da alte temperature e acque ricche di nutrienti.
- Aggregati polliniciIn primavera, il vento può trasportare grandi quantità di polline (soprattutto da pini ed erica arborea), che si accumulano in mare formando chiazze giallastre o schiumose. Il fenomeno è innocuo per l’uomo e gli ecosistemi.
- Velelle (Velella velella)
Questi piccoli organismi galleggianti, simili a meduse, arrivano a riva in grandi quantità in primavera. Gli spiaggiamenti sono spettacolari, ma del tutto naturali e non pericolosi.
Il monitoraggio di Arpal
Arpal effettua regolarmente il controllo della qualità delle acque di balneazione da aprile a settembre. I risultati dei campionamenti, disponibili in tempo reale sul sito dell’Agenzia, si basano su analisi biologiche in grado di rilevare eventuali contaminazioni.