Non tutti i temporali sono da allerta
I temporali che, come da previsione, hanno interessato la Liguria partendo dai rilievi del Ponente, spostandosi verso la parte centrale della regione, forniscono l’occasione per tornare a parlare di allerte meteo, velocità di risposta dei bacini liguri (soprattutto quelli piccoli) e temperature.
Oggi pomeriggio, infatti, non si sono verificati temporali “di calore”. Il passaggio di una veloce onda depressionaria in quota (una perturbazione sulle Alpi che ha portato aria più fredda anche sulla Liguria) ha determinato le condizioni per lo sviluppo di temporali con cumulate sui 5 minuti anche molto intense: a Genova Geirato, tra le 15 e le 15.05, sono caduti 14 millimetri di pioggia mentre, nello stesso arco di tempo (anche se in momenti diversi) 13 millimetri a Lavagnola (SV) e alla Diga di Giacopiane (GE). Sempre a Lavagnola, tra le 14.10 e le 14.25, sono caduti 28.8 millimetri mentre al Colle di Cadibona, in mezz'ora si sono raccolti 33.4 millimetri di pioggia.
Tuttavia le cumulate totali massime, tutte nell'entroterra savonese, non sono particolarmente degne di nota: Colle di Cadibona, 37.8 millimetri, Lavagnola 36 mm, Ellera Foglietto 32.6 mm, Altare 30.8 mm, mentre nel genovesato la stazione di Geirato ha raccolto 25.8 millimetri.
Le precipitazioni hanno avuto riflessi anche sulle temperature con qualche grado in meno registrato dai termometri: a Genova Centro Funzionale, dopo una massima di 26.6°C, si è scesi intorno alle 16, a 21.8°C, a Savona da 25°C a 21.3°C, a Cairo Montenotte da 24.4°C a 19.6°C.
I fulmini - ben 5462 sul bacino del mar ligure in meno di tre ore - hanno sottolineato l’intensità di un fenomeno ampiamente sottostimato, dal punto di vista delle precipitazioni, dai modelli previsionali, in gran parte concordi nell’essere asciutti: da qui l’importanza del fattore umano, capace di tradurre i segnali di pressione, umidità e vento in possibili temporali, senza allarmare inutilmente data la natura estremamente veloce del fenomeno, con assenza di condizioni di stazionarietà. Ci si aspettava un passaggio intenso e rapido, e così è stato.
Da segnalare come tali precipitazioni siano state sufficienti a far innalzare repentinamente i livelli idrometrici dei bacini più piccoli: il Sansobbia ad Albisola, il Fereggiano e gli altri “affluenti” del Bisagno, hanno misurato crescite fra i 20 e i 50 cm in un tempo brevissimo, fra i 5 e i 30 minuti. Il loro livello è rimasto abbondantemente contenuto in ogni argine.
Tuttavia il fenomeno aiuta a capire meglio l’allerta per temporali, che spesso in primavera ed estate vede ampie porzioni di territorio sotto il sole.
L’allerta avvisa su possibili effetti al suolo causati da fenomeni temporaleschi che - il giorno prima! - sembrano avere caratteristiche tali da potersi fermare più a lungo sul territorio, dando così vita a possibili problematiche idrologiche.
Problematiche che non si verificano con temporali intensi, ma così veloci, come quelli odierni o quelli da calore.
(in figura, le precipitazioni nelle tre ore che la linea temporalesca ha impiegato per attraversare la Liguria)