radiazioni ionizzanti
Radiazioni ionizzanti
Le radiazioni ionizzanti sono particelle e/o energia in grado di modificare la struttura della materia con la quale interagiscono, ovvero di ionizzare, direttamente o indirettamente, gli atomi che incontrano sul loro percorso. Nel caso dei tessuti biologici tale interazione può portare a un possibile danneggiamento delle cellule, con effetti evidenziabili a livello clinico sugli individui esposti oppure che possono interessare in modo casuale gli individui esposti o i loro discendenti.
Le sorgenti di radiazioni ionizzanti possono essere suddivise in due principali categorie: sorgenti naturali, cui tutti gli esseri viventi sono da sempre costantemente esposti, e sorgenti artificiali, diffuse in particolare con lo sviluppo delle nuove tecnologie degli ultimi 60-70 anni. Attualmente, in assenza di specifici eventi (esplosioni nucleari o incidenti), circa il 70% dell´esposizione della popolazione a radiazioni ionizzanti è di origine naturale, le cui principali componenti sono dovute ai prodotti di decadimento del radon (60%) e alla radiazione terrestre (18%), nonché ai raggi cosmici (12%). Nell´attuale quadro normativo di riferimento (D.Lgs. 230/95 e successive modificazioni e integrazioni) assume particolare rilevanza l´esposizione dei lavoratori a radiazioni di origine naturale.
Sin dai primi anni novanta, anche a seguito dell'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl (25 aprile 1986), si è avvertita la necessità di realizzare e istituire un sistema di controllo e monitoraggio della radioattività su tutto il territorio nazionale. Lo scopo di tale attività è stato sia quello di capire gli effetti delle ricadute radioattive conseguenti all'incidente, sia quello di valutare l'impatto delle sorgenti di radiazioni ionizzanti naturali e artificiali sull'ambiente e sulla popolazione. La Regione Liguria, in ottemperanza a quanto prescritto dalla normativa (L. 185/64), ha istituito il "Centro di riferimento Regionale per la Radioattività ambientale (CRR)", creato nel 1987 presso il "Laboratorio Fisico" nel Presidio Multizonale di Prevenzione della USL 12, transitato in ARPAL nel 1998 e dal 2009 inserito nell'Unità Tecnica Complessa di Livello Regionale.
Tutto questo ha garantito negli anni passati, e garantisce tuttora, un continuo controllo e monitoraggio del quadro ambientale dal punto di vista radiometrico dell'intero territorio della regione.
Analizzando i dati raccolti nel corso degli anni, è stato possibile individuare i principali fattori di pressione, sia di origine naturale che antropica, che insistono sul territorio della regione:
- Gas radon (naturale)
- Strutture sanitarie che impiegano sorgenti e sostanze radioattive
- Impianti per trattamento rottami metallici
- Impianti per il trattamento dei rifiuti
- Aree portuali per il transito della merce in importazione
- Strutture industriali che impiegano sorgenti radioattive
- Trasporti di sorgenti di radiazioni ionizzanti
- Sosta di naviglio a propulsione nucleare.
Per ottemperare ai compiti assegnati alla struttura, vengono svolte quotidianamente attività di misura in campo con strumentazione portatile, attività di tipo ispettivo aventi lo scopo di verificare il rispetto della normativa vigente in materia di radiazioni ionizzanti, nonché analisi di laboratorio.
L'attività di ARPAL è dunque molto diversificata: campionamento e analisi di matrici ambientali, misure sul campo, verifica della contaminazione dovuta ad incidenti che riguardano le sorgenti di radiazioni ionizzanti fuori dai confini nazionali (Chernobil, Fukushima) o dentro i nostri confini (trasporto di sorgenti di radiazioni ionizzanti), controlli ispettivi/amministrativi, verifica degli insediamenti che a diverso titolo impiegano sorgenti di radiazioni ionizzanti.
Catasto sorgenti radiazioni ionizzanti
Il controllo ambientale sulle sorgenti di radiazioni ionizzanti oltre a essere effettuato con misure dirette sulle sorgenti, o attraverso controlli ispettivi, viene eseguito da ARPAL anche attraverso la realizzazione del catasto delle sorgenti di radiazioni ionizzanti, costantemente implementato dal personale dell'Agenzia.
Questo strumento informatico permette a tutti gli organi di controllo, che hanno libero accesso al database, di avere conoscenza della dislocazione delle sorgenti di radiazioni ionizzanti sul territorio della Regione.
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Per approfondimenti: