Balneazione, ecco come Arpal controlla il mare
Il mare è un elemento essenziale nella storia, nella cultura e anche nell’economia della Liguria. Il mare è una risorsa da preservare anche per il suo utilizzo ai fini turistici e, dunque, balneari.
Ad Arpal è affidato il compito di controllare la qualità delle acque di balneazione che bagnano la nostra regione e l’agenzia svolge questo ruolo mettendo in campo importanti risorse umane (sia nella Direzione Centrale che nei diversi Dipartimenti) e controlli puntuali e ripetuti. Sono infatti 6 i prelievi che vengono effettuati nei 372 punti di campionamento (2 in più rispetto allo scorso anno) del territorio regionale ogni anno, tra il 1 aprile e il 30 settembre. Ai controlli ordinari previsti secondo un calendario ufficiale si affiancano poi, verifiche ulteriori oltre ad 5 “punti studio” (4 a Genova e 1 a Sanremo).
Ma come funziona la valutazione della balneabilità delle acque? Sono quattro i livelli, espressi con i colori, presi in considerazione: blu (non valutabile), solitamente nel mese di aprile quando la stagione balneare non è ancora iniziata, verde (campione conforme e dunque acqua balneabile), giallo (divieto disposto dal sindaco indipendentemente dal prelievo Arpal), rosso (non conforme). A proposito della valutazione gialla va detto che la revoca del divieto può essere operata dal Sindaco solo dopo l’analisi del campione Arpal.
Per quanto riguarda l’aggiornamento dei dati Arpal provvede a farlo in tempo reale sul proprio sito, informando, ovviamente del risultato il Comune interessato. Se c’è un cambiamento di stato (ad esempio da “conforme” a “non conforme”, l’Agenzia informa immediatamente il Comune per l’ordinanza ma, da subito, aggiorna il sito con il nuovo esito. Suwww.arpal.gov.it tutti i dati sulla balneabilità sono disponibili a chiunque anche attraverso mappe cartografiche estremamente dettagliate.
L’insorgenza di problematiche nella balneabilità delle acque marine può essere causata da diversi fattori. Ad esempio la pioggia, e le conseguenze di quanto le precipitazioni portano da monte a valle in presenza di torrenti : per questo Arpal sta studiando una “modellistica” in grado di studiare questi fenomeni e poter in qualche modo prevedere zone e tempistiche di un eventuale inquinamento marino seguito alle precipitazioni.
Ma andiamo ai numeri, cominciando con il passato…recente: nel 2015 dei 2324 campioni previsti a calendario, 26 (1,1%) sono risultati non conformi e hanno dato origine ai campionamenti suppletivi. 23 zone su 370 hanno subito almeno una non conformità nella stagione (6,2% dei punti di controllo totali); 16 zone hanno subito una chiusura per ordinanza preventiva comunale . Complessivamente le giornate di interdizione alla balneazione ammontano al 0,5% del totale (0,3 % per ordinanza preventiva, 0,2% per non conformità rilevata). Un dato interessante riguarda l’inizio della stagione 2016 con il 99% delle zone che raggiungono l’obiettivo di una qualità “almeno sufficiente”. Di queste il 92% tocca il livello di “eccellente”, con un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2015 e nettamente al di sopra della media europea attestata sull’84%.