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Incensi, riconosciuto il “metodo ARPAL” – DipGE
Da circa due anni, il Laboratorio del Dipartimento di Genova analizza bastoncini di incenso, delle più svariate fragranze, in genere di provenienza orientale. I prodotti provengono, nella maggior parte dei casi, da campionamenti effettuati dagli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera di tutta Italia, al fine di valutare, all’importazione, l’idoneità all’ingresso nel territorio nazionale e, di riflesso, nella Unione Europea.
Dato che da tempo i bastoncini di incenso sono sospettati di essere fonte di emissione di sostanze nocive e cancerogene per i consumatori, l’attenzione si è focalizzata sul possibile sviluppo di benzene in fase di combustione.
Per questo motivo, si è cercato di riprodurre in laboratorio la situazione più simile alle reali modalità di utilizzo del prodotto, effettuando la misurazione del benzene dopo la combustione di uno stick, all’interno di una stanza a cubatura definita, non aerata (aria indoor).
I risultati hanno evidenziato, in molti campioni, una presenza di benzene superiore anche 20 volte a quella massima accettabile per l’aria urbana, pari a 5 μg/m3 (occorre specificare che in area urbana lo sforamento di tale limite è osservato, ma con rara frequenza).
L’impianto di risposta al quesito predisposto da ARPAL è stato ripreso pressoché integralmente dal Ministero della Salute, con conseguente respingimento di numerose partite di merce, valutate a “rischio non trascurabile”.
Va inoltre aggiunto che nella maggior parte dei casi le confezioni erano parzialmente o totalmente prive, in etichetta, di indicazioni sulle modalità d’uso e sugli eventuali rischi connessi all’utilizzo del prodotto.
Curiosità
Nel predisporre le modalità di analisi ci siamo avvalsi dell’esperienza acquisita con le nostre attività sull’aria indoor che, pur non sopravanzando quelle relative al monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, stanno acquisendo sempre maggior rilevanza, in conseguenza dei problemi connessi agli impatti provocati dall’utilizzo di deodoranti/profumatori e dalla presenza di elementi potenzialmente tossici contenuti nelle vernici dei mobili o, addirittura, sviluppati dalla cottura degli alimenti.
Salutiamo e seguiamo quindi con grande interesse la nascita del primo gruppo di studio nazionale sull’inquinamento indoor, attivato presso l’Istituto Superiore di Sanità
e la presentazione della bozza di Decreto Ministeriale sugli “air fresheners”
http://ec.europa.eu/enterprise/tris/pisa/cfcontent.cfm?vFile=120070675IT.DOC
Approfondimenti
- Link al motore di ricerca della banca dati Ministero della Salute sulla sicurezza chimica
- Link ad allerta su incenso analizzato da ARPAL
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_sostanzePericolose_269_documenti_documento_0_documento.pdf