FAQ Clima
CLIMA
Inquadramento generale:
· Quale è il lavoro del meteorologo previsore?
Il meteorologo previsore o “forecast” è quella figura professionale che in poche parole si occupa di tradurre in un linguaggio pratico le informazioni di base, nonché i dati provenienti dalle stazioni, dai satelliti, dai complessi calcoli modellistici, ecc.
Tutta questa massa di dati viene raccolta, interpretata e rielaborata su scala regionale dal personale meteorologo che, dopo essere stato accuratamente formato, ha acquisito un’adeguata esperienza ed un’accurata conoscenza locale del territorio. Tale figura professionale, infatti, deve conoscere accuratamente la zona in cui vive e lavora, al fine di compensare, con la sua esperienza, eventuali discordanze o carenze derivanti dall’utilizzo di modelli statistici.
Si comprende come la conoscenza locale del proprio territorio possa essere un fattore determinante ai fini di una buona previsione: immaginiamo per un attimo che un previsore inglese con moltissima esperienza e preparazione, sia costretto a lavorare all’improvviso in un centro meteorologico mediterraneo! Sicuramente avrà serie difficoltà ad elaborare una buona previsione, poiché il nostro mare è caratterizzato da un clima molto peculiare (rispetto a quello atlantico). Dalle nostre parti la previsione può rivelarsi estremamente complicata perché le perturbazioni e/o i centri depressionari che dall’atlantico interessano direttamente le coste europee (senza trovare ostacoli), dalle nostre parte incontrano, ad es., i Pirenei e le Alpi e quindi tendono a modificarsi anche significativamente (intensificandosi, attenuandosi o anche dividendosi ecc..); sulle nostre regioni non è raro che tali sistemi siano caratterizzati da fenomeni di diversa intensità, che a volte presentano un anticipo o un ritardo, talvolta di 12-18 h, rispetto alle previsioni fornite dai modelli!
Per ovviare a ciò, è indispensabile ricorrere al fattore umano, unico che possa compensare i limiti riscontrati.
· Che validità ha una previsione e come mai si parla di incertezza crescente nella previsione a più giorni?
Cercheremo di comprendere fin quanto è valida una previsione al fine di fruire ed interpretare al meglio le informazioni previsionali per la pianificazione delle attività: è bene comprendere che un bollettino meteorologico è un servizio giornaliero che ha una sua naturale “scadenza”. Come tutti i prodotti, va utilizzato nel periodo indicato, scaduto il quale, il bollettino non garantisce più la qualità richiesta. Le previsioni in media si spingono difficilmente oltre i 5-6 giorni, o poco oltre, e presentano, con l’aumentare dei giorni, errori sempre più ampi, essendo basate sul supporto di modelli matematici soggetti ad una serie di incertezze crescenti nel tempo. Ciò è dovuto ad diversi fattori, tra i quali possiamo ricordare:
· la rete di osservazione mondiale che per diverse ragioni, legate a costi e logistica, non riesce a coprire sufficientemente tutte le regioni del globo (pensate ai vasti oceani, su cui le osservazioni disponibili sono molto poche, al confronto di quelle terrestri!)
· la semplificazione dei calcoli e delle formule modellistiche, rispetto alla realtà;
· la rappresentazione orografica presente nella modellistica (semplificata rispetto alla realtà);
· Il grado di caos presente nell’atmosfera che, con l’aumentare del tempo, rende la previsione influenzata da un numero praticamente infinito di fattori.
· Perché l’atmosfera è un sistema complesso e caotico e quanto ciò influisce sulla previsione?
E’ bene ricordarsi che l’atmosfera è caotica e, quindi, oltre un determinato tempo diviene imprevedibile, in quanto influenzata da un numero quasi infinito di fattori.
Questa sua particolare natura può essere sfruttata per capire quanto la previsione sia imprecisa e quali possono essere le eventuali evoluzioni alternative (deviazioni) del tempo, rispetto alla previsione deterministica presentata dal modello: in questo caso, si parla di previsione d’insieme (ensemble Prediction).
Per dare qualche numero, la previsione a 24 h presenta mediamente una decina di previsioni sbagliate l’anno, vale a dire, presenta, ogni mese e mezzo, una previsione sbagliata.
Le previsioni a 48 h presentano una trentina di giorni l’anno (cioè uno sbaglio, in media, ogni due settimane), mentre le previsioni a 72 h sono ancora più imprecise, in quanto evidenziano difformità in almeno un centinaio di giorni l’anno (circa un giorno a settimana sbagliato!).
· Quali differenze tra la previsione a breve e medio termine?
Le previsioni meteorologiche a breve termine (attorno alle 48 h) grazie ai modelli e alla professionalità del previsore, possono raggiungere un’attendibilità sicuramente alta (dall’80-85 % in su), in quanto, per i primi giorni, i centri d’azione (depressioni, anticloni, fronti ecc) sono attendibilmente predetti nella loro evoluzione dai modelli attualmente disponibili sul mercato; ciò non toglie che possano presentarsi sfasamenti temporali che, comunque, possono essere corretti dall’esperienza del forecast.
Se andiamo tra le 72 h e 120 ore (3-4 giorni), entriamo nella previsione di medio termine e l’attendibilità inizia a calare fin al 70% circa; ciò è dovuto al fatto che le strutture meteorologiche continuano ad essere individuate dalla modellistica ma aumenta notevolmente l’incertezza locale sulla loro dinamica e sul loro relativo posizionamento nel tempo: il tutto si traduce, ovviamente, in una maggiore incertezza previsionale.
Andando ancora più lontano nel tempo, l’errore aumenta al 60 %, al 50% e così via.
Tali previsioni, tuttavia, sono utili per comprendere la tipologia dominante di tempo meteorologico e, quindi, per facilitare la pianificazione di massima di diverse attività (agricole, nautiche, sportive ecc). Sarà sempre il previsore, grazie alla sua esperienza, la sua capacità di confrontare di giorno in giorno i nuovi prodotti (dati, modelli ecc), la conoscenza della predicibilità di un evento, a tarare la nuova previsione a medio termine, in modo che sia efficace ed utile, al di là del minor grado di probabilità che caratterizza le previsioni a medio termine.
Ricordiamo, infine, che, come dice la parola stessa, la previsione è una previsione di massima dell’evoluzione del tempo, e che, quindi, pur rispecchiandosi spesso nel tempo meteorologico reale, non può, e non potrà mai, avere le caratteristiche di una certezza!
· E’ possibile prevedere i fenomeni temporaleschi e localizzarli?
Per rispondere, è utile rifarsi ad una regola generale che vale nel campo delle previsioni meteorologiche: più è spinto il dettaglio della previsione e sono ridotte le dimensioni spazio temporali del fenomeno d’interesse, più breve è l’anticipo con cui si può ottenere una previsione corretta. Così, per temporali che hanno una dimensione di pochi km ed una breve durata, un anticipo di poche ore è il massimo che si può pretendere, se si vuole ottenere una corretta localizzazione, durata e previsione della sua intensità. A scadenze maggiori (da 24 a 72 h), è invece ragionevole attendersi una buona previsione per strutture atmosferiche di maggiori dimensioni ed a evoluzione più lenta, quali fronti e depressioni che normalmente si estendono per centinaia di km e che si evolvono in più giorni. In seno a queste strutture si potrà prevedere le condizioni favorevoli allo sviluppo di fenomeni di dimensioni inferiori come i temporali: è quindi possibile prevedere la possibilità di temporali intensi sul territorio, con la consapevolezza, però, che attualmente è impossibile predirne la precisa localizzazione, in quanto tali fenomeni sono talmente territorialmente limitati da sfuggire anche alle analisi modellistiche.
Per la Liguria, il Centro Funzionale MeteoIdrologico di Protezione Civile della Regione Liguria (CFMI-PC) emette quotidianamente la previsione di probabilità di temporali intensi attraverso avvisi di alta o bassa probabilità di precipitazione; le previsioni sono consultabili sia nel bollettino di vigilanza (http://www.meteoliguria.it/cfunz.html) che negli avvisi del bollettino Liguria (http://www.meteoliguria.it/meteo_fr.html).
· I dati e le osservazione a disposizione degli scienziati confermano il progressivo riscaldamento della terra (global warming)? Quali sono i punti sui quali ormai sono concordi?
Il global warming è ormai una realtà e i rapporti del Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che riunisce i maggiori scienziati di tutto il mondo ha evidenziato come la temperatura superficiale media della terra è salita di circa0.7 °Cnel corso del XX secolo, con punte di dal 1920 al 1950 e poi a partire dal '75; il primo picco dovrebbe essere dovuto all'incremento delle emissioni legate ai all'incremento della produzione industriale legata al conflitto mondiale, mentre quello ancora in atto si dovrebbe principalmente all'aumento della concentrazione dei gas serra (la concentrazione CO2 sta raggiungendo il suo massimo storico di 400 ppm). La temperatura globale oggi risulta effettivamente superiore a quella di ogni altro periodo negli ultimi 500-1000 anni e quel che più preoccupa è soprattutto la rapidità dell'incremento in atto.
· Ci sono altri fattori oltre a quello umano che potrebbero aver in qualche modo spiegare la variabilità della temperatura? si può stimare il loro contributo?
La variabilità della temperatura globale media è per la gran parte causata da 4 fattori: variabilità delle emissioni solari, grandi eruzioni vulcaniche, aerosol di solfati antropogenici e gas serra. Tra gli scienziati è ormai opinione comune che questi ultimi siano i principali responsabili del global warming.
· L'innalzamento dei mari e la riduzione dei ghiacciai sono legati al riscaldamento globale? come stanno effettivamente le cose?
Quel che è certo è che il livello dei mari si è innalzato di circa6.5 cmnegli ultimi 40anni, dei quali poco oltre i 2.5 nell'arco dell'ultimo decennio, mentre l'estensione media dei ghiacciai si è ridotta del 15-20% dal 1978 , dati di inzio delle misurazioni satellitari.
· Quale potrebbe essere nel lungo termine l'andamento della temperatura ?
Dalle simulazioni a disposizione è evidente che la temperatura globale media continuerà a salire nel corso di questo secolo con un forchetta che va da1.5 a5 °Ca seconda o meno di fattori imprevedibili e della quantità di gas serra.
· Da chi son prodotte le scie degli aerei (contrails)che osserviamo di frequente in cielo ? Perchè in alcuni periodi sono più frequenti e quindi maggiormente visibili?
Le scie di condensazione son per la maggior parte prodotte dal normale traffico commerciale durante la navigazione di crociera ad alta quota. Le scie di condensazione si formano quando aria calda e umida proveniente dagli scarichi aerei si mescola con l'aria dell'alta atmosfera, caratterizzata da una bassa pressione di vapore e temperatura. In particolare nel periodo più freddo le scie tendono ad essere più frequenti, perdurare ed espandersi (spreading), oltre ad essere trasportate dalle correnti aeree. In particolari condizioni estremamente favorevoli, tali scie possono persistere nel tempo anche per ore, incrociandosi e allungadosi attraverso strani, quanto inquietanti giochi (ricordiamo che esistono diverse aerovie con diverse altezze e direzioni). Ricordiamo come la presenza di scie di condensazione sia aumentata anche a causa dell'incremento dei dei voli aerei (si stima un incremento annuo del 3-5%).
· Rispetto al global worming quale è il contributo delle scie di condensazione?
Poichè le scie comportano un aumento della nuvolosità alta (cirri) si ha un possibile 'effetto serra' locale, caratterizzato da un aumento delle temperature medie giornaliere per le zone più interessate da questo tipo di velature. Trascurando il pesante contributo di gas serra prodotto dal solo traffico aereo, recenti studi evidenzierebbero come l' incremento della copertura nuvolosa associato alle scie di condensazione abbia delle implicazioni sul cambiamenti climatici. Recenti studi mostrano come le contrails su scala globale possano coprire 0.1-0.2% della superficie terrestre, mentre localmente tale valore sembrerebbe aumentare decisamente spingendosi fino al 20% della superficie. Le simulazioni per il 2050 mostrerebbero un continuo aumento della copertura nuvolosa in particolare sull'emisfero settentrionale e sull'oceania (dati NASA).
· Un aumento o diminuzione delle contrails possono essere elementi predittivi dell'evoluzione meteorologica?
La formazione di scie di codensazione e i cambiamenti meteorologici a breve medio termine (da1 a4 giorni), sembrano mostrare una certa relazione almeno per quel che riguarda le scie di condensazione persistenti (con tempo di vita nell'ordine dell'ora). Infatti mentre scie di condensazione di bassa e media persistenza (da1 a10 minuti circa) non sono per forza seguite da cambiamenti del tempo, invece la presenza di scie ad elevata persistenza e spreading (vedi sopra) indicherebbero un cambiamento assai probabile delle condizioni meteorologiche verso il brutto tempo. In tali condizioni capita spesso che le scie espandendosi assomiglino alle nubi naturali del genere Cirrus presenti in quota con una persistenza anche di qualche ora.
Compiti di ARPAL:
· Come nasce un bollettino meteo per la Liguria?
Particolare importanza rivestono i dati modellistici nazionali, disponibili anche nel sito meteoliguria alla voce “modelli” (http://www.meteoliguria.it/level1/model.html), e internazionali; questi si differenziano per la fisica su cui si basano, per la complessità, nonché per il grado di risoluzione presentata (distanza dai punti griglia). Il responsabile del centro meteorologico regionale o nazionale, assieme al team di previsori, devono decidere quale e quanti modelli utilizzare nella fase operativa (secondo le performance del modello stesso, il grado di affidabilità in relazione ai diversi parametri meteo, altre caratteristiche specifiche…), confrontando tra loro le diverse previsioni e interpretando opportunamente i risultati, secondo le proprie conoscenze meteo locali e l’esperienza acquisita quotidianamente in fase previsionale; in sostanza, viene fatto un delicato lavoro di diagnosi e prognosi; un po’ come farebbe “un medico dell’atmosfera”!
· Che differenza c’e’ tra i vari tipi di allerta?
La classificazione dei livelli di allerta è stata recentemente modificata, rendendola più intuitiva per mezzo di una rappresentazione grafica basata su colori. Gli scenari d'evento, gli effetti e i danni conseguenti e le relative misure di autoprotezione consigliate sono ben spiegate alla pagina http://www.allertaliguria.gov.it/livelli_allerta_rischi.php
Pagina aggiornata al 17 maggio 2016